MUSSOMELI – Dirige da un biennio la banca San Francesco di Canicatti, con i suoi 15 sportelli dislocati nell’agrigentino e nel catanese, guidata dal Presidente comm. Dott. Giuseppe Brancato. Stiamo parlando di Michele Costanzo, mussomelese, (nella foto) con esperienza bancaria ultratrentennale, che nella prossima assemblea, a cui sono stati invitati a partecipare i 1.832 soci, presenterà le cifre del bilancio chiuso al 31/12/2015: bilancio che verrà sottoposto all’attenzione della compagine sociale per pronunciarsi al riguardo e procedere alla sua approvazione. “In un momento contraddistinto dall’entrata in vigore della riforma del Credito Cooperativo, si legge in una nota dell’Istituto di Credito – elemento di particolare delicatezza per le banche della categoria e per l’intero sistema delle BCC, il nostro Istituto ha già raccolto la sfida con la necessaria risolutezza, nella convinzione che tale attività di rinnovamento rappresenterà una grossa opportunità da cogliere. Per intanto, ci presentiamo al mercato e ai nostri Soci con numeri soddisfacenti, visto che essi si pongono tra i migliori del sistema regionale, e continuiamo il nostro percorso con la passione e la laboriosità che finora ha caratterizzato il nostro modo di fare banca”. Così il Comm. Dott. Giuseppe Brancato, Presidente della BCC San Francesco di Canicattì, parla dei positivi risultati conseguiti dalla Banca alla fine del 2015, dopo un precedente esercizio – il 2014 – che già aveva fatto segnare alla Banca un notevole passo avanti in termini di obiettivi, di efficienza e di propensione al mercato”. “Siamo una Banca che crede nella partecipazione dei valori, nei rapporti con gli uomini, nella sostenibilità del fare, convinti come siamo che condividere con gli altri significa moltiplicare il livello qualitativo dei progetti e delle azioni. È con queste premesse che tracciamo le nostre linee di indirizzo, sostanzialmente contraddistinte da tre elementi tra di loro strettamente correlati: cooperazione, mutualità e localismo. Crediamo fortemente in questi basilari principi e, pertanto, tutto il Consiglio di Amministrazione ha in animo di adempiere il mandato ricevuto con dedizione, con spirito d’attaccamento, con l’impegno di difendere gli interessi esclusivi della Banca e assecondando le più meritevoli iniziative
nell’ambito del sociale. A tal proposito, dichiara compiaciuto il Dott. Brancato, il nostro senso di concretezza nei confronti della collettività è stato comprovato, in ordine cronologico, anche dalla recente donazione al reparto di Medicina Interna dell’Ospedale “Barone Lombardo” di Canicattì di apparecchiature mediche per un importo di 15 mila euro. Infatti, da un lato la banca tiene conto dei principi di governabilità, improntati alla saggia e corretta amministrazione, ma dall’altro non perde di vista il senso di responsabilità nei confronti della comunità. Non a caso, il valore economico e sociale delle BCC trova espressione nella cosiddette “Carte di Sistema”, tra cui la Carta dei Valori, che esprime le doti principali sulle quali si fonda l’azione del Credito Cooperativo e la sua strategia. Insomma, in un contesto dove la fiducia nel sistema bancario è messa in discussione, la Banca San Francesco ha tutti i presupposti per essere affidabile, forte e presente nel territorio, pronta a soddisfare efficacemente le esigenze delle famiglie e delle aziende”. “Il 2015 – prosegue il Dott. Brancato – è stato un esercizio contrassegnato dalla pienezza dell’azione amministrativa, nonché da una maggiore consapevolezza dell’opera da porre in atto e da una visione completa e compiuta dell’attività da svolgere. Possiamo affermare, senza orgoglio ma con intimo compiacimento, che la nostra Banca – ferma la coscienza che l’intero percorso non è stato compiuto e che ci attendono ancora onerosi e consistenti impegni – ha raggiunto un più che apprezzabile livello di operatività che le consente di avere buone prospettive, cioè di guardare al futuro con la speranza del cuore e con la fiducia della ragione. Per il resto, stiamo continuando a far crescere una mentalità orientata al risultato e indirizzata alla produttività sana, equilibrata e sostenibile. Abbiamo l’obiettivo di migliorarci ancora, di scrutare lontano, di valorizzare le qualità dei nostri interlocutori interni, nessuno escluso. I nostri buoni risultati di gestione li vogliamo celebrare e condividere con i nostri Soci, che, insieme alla nostra Clientela, rappresentano l’asse portante della nostra Banca. Anche nei loro confronti sono allo studio ulteriori iniziative, per rafforzare la connessione che da sempre li lega saldamente alla nostra Banca”. “In un anno che verrà ricordato per gli eventi che hanno negativamente colpito l’opinione pubblica per effetto di crisi bancarie rimaste irrisolte, dichiara il Direttore Generale Michele Costanzo, una Banca come la nostra – che opera in un territorio strutturalmente debole – ha dimostrato quanto sia importante la determinazione, la voglia di fare e il senso di concretezza. Riteniamo di potere essere soddisfatti dei risultati fin qui raggiunti. Il maggior compiacimento, oltre allo sviluppo delle
entità numeriche, è da individuare nel cambio di mentalità e nella crescita culturale che abbiamo raggiunto, tutti elementi basilari per un mutamento di rotta ispirato a moderni criteri gestionali. Il clima aziendale, lo spirito di squadra, la voglia di competere, sono i fattori essenziali su cui abbiamo scommesso, nel convincimento che l’affermazione della nostra azienda è direttamente da ricollegare agli stimoli e al senso di appartenenza delle persone che diuturnamente vi lavorano”. “Anche quest’anno i numeri che presenteremo ai nostri Soci sono di tutto rispetto e rappresentano una evidente dimostrazione del rinnovato clima di fiducia che si è creato intorno alla Banca e del sostegno, diretto o indiretto, fornitoci da Soci, Clienti e Dipendenti, tutti soggetti che credono fortemente nella validità della nostra linea di indirizzo. Uno dei nostri traguardi principali è stato individuato nell’ottimizzazione dell’attività di intermediazione tradizionale, con l’esigenza di accrescere il rapporto di composizione tra gli impieghi e la massa fiduciaria. Pertanto sulla raccolta diretta non abbiamo previsto alcun incremento, puntando invece sul comparto del risparmio gestito, che genera introiti commissionali non indifferenti. I risultati consuntivi che abbiamo avuto modo di registrare a fine 2015 hanno confermato l’efficacia della nostra capacità di proposizione: i crediti per cassa con clientela si sono attestati a 158,8 milioni di euro, segnando un incremento di € 23,76 mln, corrispondente a un valore percentuale di crescita del +17,59%. Peraltro, tale trend ha continuato a segnare una costante progressione (+ 6,8 milioni di euro) anche nel primo scorcio dell’anno 2016. Sul fronte del risparmio gestito, altro obiettivo di marcato rilievo, si è pervenuti al pieno raggiungimento dei dati previsionali, con un incremento dell’aggregato pari a +33 milioni di euro, a fronte di un dato sulla raccolta diretta sostanzialmente stabile (+663 mila euro), ma coerente con l’indirizzo improntato a un riequilibrio del rapporto con gli asset creditizi”. “L’utile netto di esercizio si è attestato a 2,4 milioni di euro al netto delle imposte, che si proporrà di destinare pressoché integralmente al rafforzamento patrimoniale. In definitiva, con la sola forza delle nostre azioni siamo intervenuti su tutto ciò che ritenevamo migliorabile, anche se
l’integrale strategia di medio e lungo periodo ha l’intendimento di assicurare ancora misurati ma durevoli progressi, secondo un progetto che volge al rispetto dei valori di servizio, di attenzione alla Clientela e di radicamento nel territorio, tipici di una realtà a vocazione mutualistica”. “C’è un orgoglio di fondo nell’appartenere a questa grande famiglia, conclude il Direttore Costanzo, perché si è creato un idoneo rapporto sinergico tra il personale dipendente, la Direzione Generale e il Consiglio di Amministrazione, che ci permette di condividere appieno obiettivi e linee di azione. Abbiamo lavorato con fede e con rinnovato slancio; gli ingredienti di base rimangono, però, la sobrietà e il senso di realismo. Rimaniamo pertanto con i piedi ben piantati per terra, nella consapevolezza di avere assolto unicamente al nostro dovere. Conosciamo qual è il nostro compito. Non ci attendiamo né plausi, né applausi”.

