Salute

Caltanissetta, soldi per un bimbo malato di cancro: la squallida truffa di due rumene

Redazione

Caltanissetta, soldi per un bimbo malato di cancro: la squallida truffa di due rumene

Mar, 22/03/2016 - 18:16

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volantino truffaCALTANISSETTA – Due donne rumene spacciandosi per appartenenti ad una fantomatica associazione che raccoglieva soldi per un bimbo malato di cancro bisognoso di cure, non hanno esitato a raggirare degli ignari nisseni. Almeno 15 le persone truffate, con un bottino di oltre 150 euro, in seguito sequestrato dalle forze dell’ordine. L’ignominiosa truffa si è svolta stamani nei presi dell’ospedale Sant’Elia.

Intorno alle ore 10.00 circa, gli agenti della Polizia di Stato della Sezione Volanti, a seguito di segnalazione pervenuta al numero di emergenza 113, sono intervenuti nei pressi dell’ingresso del nosocomio del capoluogo nisseno dove hanno immediatamente notato le due donne che stavano effettuando un volantinaggio per perorare la causa di un bimbo malato di cancro e bisognoso di cure. In particolare, al giungere dei poliziotti, un individuo stava consegnando dei soldi a una delle due truffatrici.

Gli agenti hanno proceduto al controllo delle stesse, identificate per due cittadine di nazionalità romena, entrambe gravate da numerosi pregiudizi di polizia per reati contro il patrimonio (furti, ricettazioni, truffe, ecc.). Le stesse, lo scorso 26 febbraio, erano già state fermate e controllate dai poliziotti poiché avevano rubato dei capi di abbigliamento da un negozio del centro storico del Capoluogo e denunciate in stato di libertà.

Alle due malviventi è stata sequestrata della documentazione riportate l’intestazione di una fantomatica associazione internazionale in difesa dei bimbi sordomuti che raccoglieva donazioni in soldi. Anche stavolta le due donne chiedevano soldi per “Antonio”, distribuendo un volantino con una foto di un bimbo all’interno di un’incubatrice per impietosire i passanti. Ovviamente non esiste ne’ l’associazione ne’ il bimbo malato bisognoso di cure e la messinscena era un espediente per spillare soldi alle persone. Alle due donne i poliziotti hanno sequestrato due tabelle contenente i nomi e i dati sensibili dei donatori truffati stamane, nonché la somma di circa 150 euro, provento delle donazioni.

Le stesse saranno denunciate alla locale Procura della Repubblica per i reati di sostituzione di persona e violazione della privacy; ove le persone raggirate dovessero sporgere querela, le stesse saranno altresì denunciate per il reato di truffa.

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