Salute

Stragi mafia, legale: “Riina è gravissimo”

Redazione

Stragi mafia, legale: “Riina è gravissimo”

Mar, 24/02/2015 - 17:34

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 “Riina versa in gravissime condizioni di salute. I medici disperano di salvarlo. Dovra’ subire presto un difficile intervento chirurgico”. Cosi’ il legale difensore di Toto’ Riina, Luca Cianferoni, parlando con i giornalisti al termine della settima udienza del processo per la strage del treno Rapido 904 Napoli-Milano del 23 dicembre 1984, che porto’ alla morte di 17 persone e al ferimento di 267. Riina e’ l’unico imputato come mandante della strage. “Riina non ha avuto alcuna ischemia – ha precisato Cianferoni – ma ha molti problemi di salute, si muove a fatica e non riesce a stare in piedi”.

La Corte d’Assise di Firenze ha accolto la richiesta dei difensori del boss di Cosa Nostra Toto’ Riina di farlo assistere alle prossime udienze del processo per la strage del Rapido 904 da una speciale cabina attrezzata per persone non deambulanti che si trova nel carcere di Parma, dove Riina e’ detenuto. “Riina e’ lucido e comprende bene quello che gli sta succedendo intorno. Non puo’ piu’ alzarsi per andare nella cabina riservata per parlare con il suo difensore. E’ su una sedia a rotelle”. Cosi’ Luca Cianferoni, legale difensore di Toto’ Riina, rivolto alla Corte d’Assise di Firenze, al termine della settima udienza del processo per la strage del Rapido 904. Il collegio dei difensori di Riina, ha chiesto oggi alla Corte di poter far seguire le udienze al loro assistito in una cabina attrezzata per persone non deambulanti che si trova nel carcere di Parma, dove il boss di Cosa Nostra e’ detenuto. Secondo il suo legale, lo spostamento dell’imputato in questa cabina gli permetterebbe di interagire e di poter parlare con la difesa in modo riservato e gli consentirebbe una piu’ effettiva partecipazione al processo. “Le condizioni di salute di Riina sono precipitate negli ultimi tempi – ha spiegato Cianferoni ai giornalisti – non riesce a prendere in mano il telefono. Richiamiamo alla Corte Europea sui diritti dei detenuti. Il prigioniero e’ sacro – ha aggiunto Cianferoni – altrimenti lo Stato e’ peggio dei criminali”. L’avvocato Cianferoni ha poi aggiunto che il suo assistito vuole comunque presenziare alle prossime udienze. La Corte ha accolto la richiesta e si e’ aggiornata al 3 marzo.

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