NISCEMI – La polizia di Niscemi ha denunciato in stato di libertà quattro giovani, tre dei quali minorenni, tutti gelesi, D.D.G.P. classe 1993, classe 1998, classe 1999, classe 1999, poiché prima sorpresi nella flagranza di tentato furto aggravato ad un ciclomotore, e poi, a seguito della repentina fuga, per aver tentato di investire un poliziotto che tentava di bloccarli nonché del possesso ingiustificato di oggetti atti ad offendere –
Il tutto era stato originato dal “fiuto” di un poliziotto che, libero dal servizio, aveva notato la sospetta azione degli occupanti di un’Audi A3, in sosta, ma con il motore acceso, guidata da un giovane in visibile stato di nervosismo. Due giovani appiedati sul marciapiede, a pochi metri dall’auto, con atteggiamento sospetto. I manigoldi si sono accorti di essere osservati e si sono rapidamente diretti verso il veicolo.
Poco dopo però, il poliziotto notava che i medesimi due giovani erano intenti ad armeggiare sullo sterzo del proprio scooter, parcato nelle vicinanze. Immediatamente l’agente intimava ai due “fermi polizia!”, i quali, per tutta risposta si allontanavano appiedati correndo. I giovani avevano già asportato il cilindretto del blocca sterzo del ciclomotore, con il chiaro intento di rubarlo.
Il poliziotto – postosi alla ricerca dei malviventi – notava l’auto AUDI A3, transitare a bassissima velocità e si poneva al centro della carreggiata nel tentativo di intimare l’alt: per tutto risposta, vi era un tentativo di travolgere il tutore dell’ordine, che è riuscito ad eviatare il peggio solo grazie alla propria prontezza di riflessi.
L’auto con i malviventi proseguiva la propria corsa, fino a scomparire dalla visuale del poliziotto. Le “volanti” giunte sul luogo si sono attivate nella ricerca dell’auto incriminata che è stata rintracciata la S.P. 11, in direzione Gela. A nulla valendo i dispositivi di segnalazione acustici e visivi della pattuglia della polizia, né tantomeno le intimazioni verbali “Alt Polizia”, dopo aver affiancato il veicolo. L’autista dell’auto in fuga, vedendosi raggiunto e quasi superato, anziché frenare tamponava a mò di speronamento l’auto del poliziotto, proprio al fine di recuperare la via di fuga.
A questo punto i poliziotti superavano l’auto dei fuggitivi ponendosi immediatamente davanti ai medesimi tanto da rallentargli la corsa, operazione questa che riusciva essendo il fuggitivo costretto a rallentare a fermarsi anche in considerazione del sopraggiungere di un’altra pattuglia.
Identificati e perquisiti gli occupanti, all’interno del mezzo, celati all’interno dell’autovettura si rinvenivano pinze, cacciaviti, forbicine, chiavi a stella ed esagonali, che venivano sottoposti a sequestro in quanto strumenti utili alle effrazioni.
Per quanto sopra i giovani venivano accompagnati negli Uffici del Commissariato di P.S. niscemese e successivamente, deferiti, rispettivamente alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Gela, ed a quella presso il Tribunale per i Minorenni di Caltanissetta, per il reato di tentato furto aggravato, porto in luogo pubblico di oggetti atto ad offendere, senza giustificato motivo, ed il maggiorenne, altresì, per resistenza a P.U.. Al maggiorenne venivano, altresì, contestate numerose violazioni al c.d.s., venendogli ritirata la patente per guida pericolosa ed altri illeciti stradali. I minorenni venivano poi affidati agli esercenti la potestà genitoriale.