ROMA – “E’ auspicabile che sul cosiddetto decreto-legge droga, attualmente all’esame della commissione giustizia della Camera, si arrivi ad una mediazione che non lasci spazio alcuno a ‘messaggi’ fuorvianti che, sul presupposto del ripristino, inaccettabile, della distinzione tra droghe ‘leggere’ e ‘pesanti’ e di una diminuzione delle sanzioni previste per i reati relativi agli stupefacenti, finiscano per incoraggiare il consumo di tali sostanze, specie tra i più giovani”. Così in una nota il deputato di Nuovo Centrodestra Alessandro Pagano.
“La distinzione tra ‘leggere’ e ‘pesanti’ – prosegue – è pura invenzione. Dalla fine degli anni ’90 ad oggi, infatti, la percentuale di principio attivo (Thc) presente nella cannabis e nei derivati è aumentata di 25 volte, con punte massime del 60,6% rispetto al limite del 2,5 di quindici anni prima. A questi dati impressionanti, inoltre, deve ricollegarsi l’altrettanto impressionante percentuale di ricoveri ospedalieri da intossicazione da cannabis tra i minori: ben il 44,2%”.
“Se a questo si aggiunge che studi autorevoli e indipendenti hanno accertato che l’assunzione di cannabis produce danni irreparabili al cervello e che è strettamente legata all’aumento di nevrosi e suicidi tra le fasce più giovani della popolazione se ne inferisce che l’iter che condurrà all’approvazione di questa legge dovrà essere pervaso da una profonda e attenta riflessione di tutti i gruppi politici, nessuno escluso”, conclude.
