Personale dalla Sezione investigativa del Commissariato di P.S. di Gela e dalla Sezione di PG della Polizia di Stato presso la Procura della Repubblica di Gela ha tratto in arresto, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP presso il Tribunale di Gela Veronica VACCARO su richiesta del sostituto procuratore Serafina CANNATA’, con il coordinamento del Procuratore Capo Lucia LOTTI, i fratelli pregiudicati CILIO Giuseppe, nato a Niscemi (CL) il 19.01.1978 e CILIO Salvatore, nato a Niscemi (CL) il 06.09.1976, poichéritenuti responsabili dell’omicidio, commesso a Gela il 23.12.2000, di Sotti Orazio, detto Salvatore, di anni 22
L’operazione “COLD CASE” nasce da un’attività info-investigativa, condotta dagli uffici operanti e coordinata della locale Procura, tesa ad accertare le responsabilitàper il grave fatto di sangue rimasto sinora insoluto.
In data 23.12.2000, alle 00.30, SOTTI Orazio, inteso Salvatore, veniva rinvenuto cadavere, attinto da nr. 7 colpi di arma da fuoco, all’interno del garage attiguo alla propria abitazione sita in Gela, via Nomentana nr.29. Il delitto veniva perpetrato tra le ore 00:15 e le ore 00:20, dello stesso giorno; i numerosi colpi esplosi venivano ricondotti ad una pistola semiautomatica marca Beretta, modello 34, calibro 380 auto (9 X 17).
All’epoca non fu individuato alcun testimone oculare dell’omicidio, né fu stato possibile rinvenire l’arma del delitto. Il caso, dunque, si è caratterizzato sin dall’inizio come un omicidio rimasto senza colpevole e senza valide piste investigative utilmente percorribili.
In difetto di utili risultanze probatorie l’autorità giudiziaria inquirente richiedeval’archiviazione del procedimento penale per essere rimasto ignoto l’autore del reato.
Nel luglio del 2011 è stata disposta dalla Procura della Repubblica di Gela la riapertura delle indagini a seguito di espressa richiesta del padre della vittima e gli uffici operanti hanno avviato nuove indagini che hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti degli indagati e di individuare il movente del delitto, da ritenere riconducibile a ragioni di natura passionale.
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