Sembrano incrinarsi i rapporti, che all’inizio si credevano idilliaci, tra la Cgil e il direttore di presidio del Longo Alfonso Cirrone Cipolla. Terreno di scontro la collocazione della cappella, per il momento ospitata in una stanza che il sindacato non si esime dal definire “poco decorosa”. “E’ una stanza stretta, buia, senza finestre, dove in estate si muore dal caldo- annotano dal sindacato-. Dove se chi celebra messa sta male figuriamoci i fedeli, spesso pazienti e loro familiari”. La Cgil da tempo conduce la battaglia per il trasloco, individuando persino il locale idoneo ad ospitare il luogo sacro. Si tratta della stanza attualmente ad uso del primario di Radiologia ed ex direttore di presidio Salvatore Mancuso. Sull’individuazione della nuova sede, i rappresentanti dei lavoratori del presidio, Lillo Polito e Giuseppe Butticè ed il segretario della Camera del lavoro Salvatore Cardinale, dicono di avere ricevuto delle rassicurazioni da parte del direttore Cirrone Cipolla, il quale però, nelle scorse ore, ha pubblicamente sconfessato il suo impegno ed anzi affermando di non conoscere quale sia la stanza scelta. Una risposta che non è piaciuta alla Cgil; il sindacato anzi riserva al dirigente delle velenose stoccate. “Apprendiamo stupefatti- si rivolgono a Cirrone Cipolla i tre rappresentanti- che lei non saprebbe qual è la stanza individuata da noi per ospitare dignitosamente la cappella dell’ospedale e ciò nonostante lo abbiano più volte rappresentato anche in presenza dei massimi vertici aziendali passati e attuali. Ad ogni buon fine e per sopperire alle sue manifeste carenze mnemoniche le ribadiamo che la stanza da noi individuata è quella ubicata al primo piano dell’ala del vecchio ospedale e che è in atto occupata dal primario di Radiologia. Nella speranza che non si tergiversi ancora e che venga, così come previsto anche nella carta dei servizi aziendali garantito il diritto al culto dei degenti e dei dipendenti in un locale adeguato e dignitoso, auspichiamo una decisa assunzione di responsabilità affinché tale diritto venga al più presto consolidato”. I sindacalisti chiedono a Cirrone Cipolla “un atto di coraggio, oppure si assuma la propria responsabilità e si dimetta”. Infine ultima critica al Centro unico di prenotazione inaugurato da poco: “Il Cup funziona male, perché dotato di strumentazione tecnica obsoleta, con una linea internet lenta. I dipendenti sono quindi costretti a sorbirsi le lamentele dell’utenza. L’Asp – ammoniscono- si fornisca di nuovi computer e di una linea internet più veloce”.
Mussomeli, sulla cappella dell’ospedale scoppia la polemica tra Cgil e manager
Dom, 09/03/2014 - 15:50
Condividi su:

