PALERMO – Beni immobili del valore di 5 milioni di euro sono stati sequestrati all’imprenditore palermitano Giuseppe Bordonaro, 55 anni, su provvedimento della sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo che ha accolto la proposta del direttore della Dia, Arturo De Felice. Bordonaro, col padre Salvatore, deceduto, e i fratelli Pietro e Benito, ha operato nella gestione di cave di pietra con produzione e vendita di calcestruzzo, conglomerati bituminosi, cemento, materiale per costruzioni e marmo, compresa la “pietra di Billiemi”, che si estrae da uno dei monti a ridosso di Palermo. Secondo i pentiti Baldo Di Maggio, Calogero Ganci e Salvatore Cangemi, Bordonaro era partecipe al cosiddetto “metodo Siino” in base al quale Cosa nostra controllava il sistema di aggiudicazione degli appalti con “tavolino”, diretto da Angelo Siino, il cosiddetto “ministro dei lavori pubblici” di Toto’ Riina. Per questo il 12 aprile del 2007 Bordonaro era stato definitivamente condannato a 4 anni e 6 mesi per associazione mafiosa. Il suo nome, peraltro, compare in uno dei ‘pizzini’ dei boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo. In precedenza l’imprenditore aveva subito un altro sequestro di beni, per 16 milioni.
Mafia: sequestrati beni per 5 milioni a imprenditore palermitano
Ven, 14/03/2014 - 09:38
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