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Teatro comico popolare, Enrico Guarneri a Caltanissetta con “L’eredità dello zio canonico”

Redazione

Teatro comico popolare, Enrico Guarneri a Caltanissetta con “L’eredità dello zio canonico”

Mer, 11/04/2012 - 15:24

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CALTANISSETTA – Giovedì 12 Aprile alle ore 21,00 2° appuntamento al Teatro Bauffremont di Caltanissetta con il Teatro Comico Popolare. Direzione artistica Giuseppe Speciale.

Dalla geniale penna di Antonino Russo Giusti, alla comicità esilarante di Enrico Guarneri, nonché dalla sapiente regia di Antonello Capodici, non può che nascere uno spettacolo teatrale comico ed esilarante: “L’eredità dello zio canonico”.  Questa è la commedia che il comico siciliano porterà in scena al Teatro Bauffremont di Caltanissetta per la Stagione Teatrale Comico Popolare. Si tratta di un vero e proprio classico teatrale che, però, non ci si stanca mai di rivedere soprattutto se il protagonista è un irresistibile Enrico Guarneri che di Antonio Favazza, erede apparentemente prescelto dei lauti lasciti dello zio prete, fa il paradigma della mediocrità, dell’attaccamento al denaro, di una bonaria ignoranza (la stessa che gli fa confondere, in un unico racconto, il conte “Nicolino” di dantesca memoria, la casa del Nespolo a “Trizza”, don Abbondio e don Rodrigo). Due gli atti, tre i cambi di scena: casa Favazza piena di mobili nuovi, poltrone damascate, paralumi decorati comprati a credito; lo studio notarile in cui si svolge la “tragedia” del personaggio che si scopre pieno di debiti invece che pieno di possedimenti; la casa, di nuovo, ormai spoglia in cui si consuma la miseria ritrovata della famiglia, ma si realizza il ribaltamento finale. Personaggio costantemente sulla scena, lo zio canonico riprodotto in una gigantografia (“un’immaginetta”, però, per Favazza che vuole farne un manifesto da appendere in camera da letto ad apertura testamentaria) con il quale il protagonista dialoga, si confida, si confronta e si sfoga. La vicenda dell’eredità contesa dai tre nipoti del ruvido zio prelato si intreccia con una serie di storie parallele: i debiti di Favazza con il padrone di casa; l’amore della figlia di lui col cugino Mario a cui la madre si oppone sperando di avere un barone come genero, adeguato ad una famiglia arricchita come la loro; la cugina Maddalena con il consorte Santo che scatena il terrore con il proprio fare malandrino. La commedia risulta piacevolissima per la densità della sceneggiatura, per il ritmo serrato dei dialoghi che non disdegnano di gettare un occhio al pubblico più volte interlocutore del protagonista e chiamato in causa perfino dalla voce fuori campo dello zio. Accanto t a Guarneri, indiscusso mattatore della pièce, tutta una serie di bravissimi attori che gli fanno da spalla, ma a stento resistono alle sue esilaranti stoccate comiche. È il suo personaggio a chiudere lo spettacolo dopo aver udito la voce dello zio (il quale, con una tecnica meta teatrale, gli ricorda che sono giunti, finalmente, all’ultimo giorno di rappresentazione) ed è lui a esortare, in un ultimo breve e pregnante monologo, alla sincerità e alla gentilezza “pur senza eredità”. Costo del biglietto a partire da euro 15,00. Prenotazioni presso il Teatro Bauffremont ai nn. 0934/547001 – 333/3635675 340/9790959.

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