MUSSOMELI- L’occasione di due convegni rivolti ad operatori del settore sanitario si trasforma in input per una donazione di sangue straordinaria. Il messaggio viene lanciato dal sindacato Nursind e dal gruppo dei donatori di sangue FRATRES di Mussomeli che raccolgono il grido d’allarme lanciato da una infermiera in servizio all’ospedale “S.Elia”. “Prima di qualsiasi delucidazione in merito– Osvaldo Barba-  è doveroso precisare che sia da parte nostra che da parte della FRATRES non esiste alcun intento di strumentalizzare un gesto straordinario ed unico come quello della donazione del sangue. Abbiamo raccolto l’invito disperato rivoltoci da una collega per far si che il 13 ed il 26 aprile, in occasione di due mega convegni sulla riforma sanitaria che si terranno a Palermo organizzati dall’Assessorato alla Salute in collaborazione con il Cefpas, i tantissimi partecipanti dell’intera provincia nissena che hanno già dato l’adesione possano anche approfittarne per una donazione di sangue straordinaria presso l’azienda ospedaliera “Cervello”. Ovviamente si parte sempre da un’esperienza di vita vissuta e quello che ci ha fatto sentire particolarmente vicini alle vicissitudini della nostra collega è il dramma che lei  vive quasi quotidianamente per un suo piccolo familiare affetto da una bruttissima forma tumorale ematica alle prese con la disperata ricerca di piastrine. Partendo da questo presupposto vogliamo lanciare il nostro personale invito a tutti i partecipanti di aderire alla campagna di donazione straordinaria di sangue per far si che il grido di aiuto delle persone che necessitano di sangue e di emoderivati diventi sempre meno più disperato. A tal proposito è intervenuto il presidente dei donatori di sangue FRATRES di Mussomeli Nino Russo: “Non posso che aggiungere il mio invito a quello del Nursind. Non importa dove e con chi: quello che conta è donare sangue e le prossime occasioni dei convegni di Palermo possono essere l’occasione per dare la testimonianza dell’immenso senso di solidarietà che contraddistingue il popolo nisseno.”