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Gallè(PD):”Apriamo una nuova stagione, cominciamo subito”

Redazione

Gallè(PD):”Apriamo una nuova stagione, cominciamo subito”

Gio, 12/01/2012 - 10:48

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Giuseppe Gallè, Segretario Provinciale PD

CALTANISSETTA – Sono molti e autorevoli gli analisti che affermano che la crisi economica può rappresentare l’opportunità per impostare un nuovo modello di sviluppo, e, proprio per le sue dimensioni globali, può rilanciare la progettualità che dai territori del mondo si può sprigionare, rifondando le radici liberali e democratiche dell’economia.

Questo può avvenire, però, se la politica torna protagonista, capace di esprimere proposte e soluzioni, liberata dal condizionamento che i sistemi di potere rappresentano.

In Italia quindi, e in Sicilia in particolare, questa necessità diventa un’emergenza civile e morale, e non possiamo non rispondere alla difficoltà della politica quando si presenta asfittica e logorata, se non  con una nuova volontà di impegno e di protagonismo dei cittadini, dei soggetti sociali, e dei partiti politici.

Senza disquisire sugli sterili distinguo tra “società civile” e politica dei partiti (è un film che abbiamo già visto dopo la prima Tangentopoli e non è finito bene); e senza illudersi che esclusivamente una buona volontà di protagonismo “civico” possa rigenerare la politica dai suoi vizi e dai suoi limiti storici (anche questo è un film che abbiamo visto, e a Caltanissetta, con il più classico degli esiti di “riposizionamento” che sono sfociati nell’ultimo, patetico, rimpasto della giunta Campisi).

Dobbiamo guardare oltre i confini dei condominii della nostra dimensione locale, e tener conto di quello che sta avvenendo vicino a noi sul piano delle nuove possibilità di sviluppo: nuovi distretti produttivi in Sicilia, distretti turistici, centri commerciali naturali, riforma delle ASI, sono solo alcuni esempi.

E allora la politica si può qualificare solo se è capace di misurarsi con queste opportunità che possono creare lavoro, economia, sviluppo, o invece isterilirsi definitivamente nell’ennesima burocratizzazione della spesa pubblica, se i territori non riescono a leggere politicamente i propri bisogni e ad esprimere politicamente aggregazione degli interessi produttivi e protagonismo delle energie professionali, culturali e imprenditoriali.

Queste energie, non va taciuto, non si possono consentire oggi né l’astensionismo dalle grandi scelte sui temi comuni, né l’arroccamento nell’immagine della adamantinità come miracolosa palingenesi che ci faccia uscire da inadeguatezze, compromessi e pavidità quasi secolari.

E allora, chi sente la responsabilità e la passione della politica come orizzonte democratico, come occasione per cambiare le cose, come capacità di dare corpo alla speranza, deve tornare capace di dialogare sulle cose, di non pensare agli organigrammi, di non ragionare in termini di micro- interessi, ma, per esempio, in vista delle prossime elezioni per rinnovare le Amministrazioni di tanti Comuni della nostra Provincia, di costruire intese programmatiche che diano indirizzi di azione concreta a quelle quasi uniche postazioni istituzionali che mediano tra spesa pubblica e territorio che sono i Comuni.

Il Partito Democratico vuole lavorare a questo, senza pregiudiziali, formule e alchimie, senza tutele e subalternità nei confronti di poteri  che non rispondano al confronto con la volontà dei nostri iscritti e dei nostri elettori, ma con l’ambizione di riconquistare alla politica, e quindi alla democrazia, i delusi, gli scoraggiati, quelli che sembra siano rassegnati all’eutanasia del nostro territorio.

Intorno ai temi dello sviluppo, del lavoro e dell’economia legale del nostro territorio vogliamo aprire uno spazio di elaborazione e di condivisione tra tutti coloro che hanno buone idee e buona volontà da investire per i beni comuni.

Pensiamo che le coalizioni e le alleanze o si costruiscono su queste premesse, non facili ma robuste, o sono sempre faticose “trattative”, logoranti e poco credibili, perché rinunciano a darsi come terreno di verifica l’effettiva capacità di risolvere i problemi.

O la politica si impegna su questo terreno, oppure tutti i ragionamenti  diventano  aria fritta (e spesso il fumo non ha un buon aroma), e le elezioni un rito stanco che non riesce a cambiare le cose.

Il Partito Democratico è nato con questo nome  perché ha questo progetto, e su questo vuole mettersi alla prova.

Chi ha altro per la testa non può rappresentare gli interessi e i valori delle nostre comunità, perché la rappresentanza deve tornare ad avere una qualità etica leggibile e dirimente, altrimenti le derive populiste consegneranno a vecchi pirati e nuovi avventurieri le spoglie del nostro territorio e della sua storia, divorando con nuova voracità quello che resta dei diritti e delle speranze delle giovani generazioni.

Cominciamo subito.

Il Segretario provinciale

Giuseppe Gallè

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