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“La risposta della politica” secondo Rocco Gumina

Redazione

“La risposta della politica” secondo Rocco Gumina

Mer, 14/12/2011 - 02:42

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Rocco Gumina

CALTANISSETTA – In questi giorni di  “crisi nella crisi” sul piano nazionale e sempre più su quello internazionale, la riflessione sulle “risposte” da parte della politica, a qualsiasi livello locale e nazionale, si fa sempre più forte, sempre più decisa, sempre più pungente. Si chiede, tante volte giustamente, la riduzione del numero dei nostri rappresentanti nelle Istituzioni (Parlamento, Comuni ecc.); si chiede il taglio delle Provincie; si chiede la drastica riduzione degli emolumenti che ricevono deputati, o consiglieri, regionali e nazionali. Tutte richieste legittime e doverose che devono, nelle forme  e nei modi appropriati, trovare subito, o quasi, accoglimento per mostrare, che i sacrifici sono in grado di realizzarli anche coloro che ci rappresentano, coloro che scelgono per noi, coloro che devono condividere con il popolo elettore i “tempi di tagli e di ristrettezze”, e anzi in questo devono, o dovrebbero, essere i precursori. Affermato ciò, occorre, andare in maggiore profondità, circa la crisi della politica e della rappresentanza, e chiedersi: ma la risposta della politica allo stravolgimento dei nostri tempi qual è? Ci accorgiamo immediatamente che le risposte (a parer mio la risposta poiché solo un ripensare con serietà alla politica può rappresentare il punto di partenza che genera novità e cambiamento) che può e deve dare la politica non possono e non devono essere solo e semplicemente la riduzione della diaria, degli stipendi, dei privilegi ecc. Non può essere questa, e non deve essere assolutamente questa! Poiché se si verificassero semplicemente queste risposte da parte della politica, significherebbe che essa non ha colto, e nemmeno sfiorato, il senso di naturale stravolgimento dei nostri tempi e di naturale e rinnovata proposizione da presentare. E cioè nuovamente la politica, se si realizzassero solo queste risposte, avrebbe perso un’ulteriore chance di “salvezza” per se stessa e per il paese.

I movimenti della’antipolitica impazzano; i movimenti civici fanno sentire la loro voce; le associazioni e i sindacati fanno il loro mestiere. E la politica cosa fa? Per poter formulare da dentro e progettare all’esterno una risposta è urgente tornare a pensare seriamente ad essa. Bisogna tornare a concepire la politica come arte nobile, come servizio per gli altri, come percorsi di edificazione del bene comune. Come? Coinvolgendo nuovamente la gente, i giovani, le famiglie, i bisognosi, i possidenti, gli operai, gli studenti e mostrare la consapevolezza di avere un progetto, la consapevolezza di saperlo annunciare e curarlo nei minimi dettagli, la consapevolezza di prendersi cura della gente, di seguirla nella crescita e anche nei bisogni, poiché la politica è questa: prendersi cura dell’altro. Prendersi cura della comunità, offrire un progetto di crescita, gareggiare nel rispetto delle regole, tornare a fare cultura politica, solo così si può avanzare una risposta della politica che possa durare nel tempo. Il compito di questa politica appena descritta non può sostituirlo nessuno: non i movimenti civici che hanno loro statuti e loro nobili funzioni, ma mai tali da poter concorrere e contrapporsi alla forza della politica; non l’anti politica che è solo un grido disperato di chi dinanzi alle difficoltà fugge e cerca mondi paralleli da dove scagliare le frecce per annichilire una realtà che ha bisogno di forze nobili e fresche per realizzare la risposta del rinnovamento.

Noi giovani abbiamo bisogno di questa risposta della politica. L’Italia ne ha bisogno. In questo momento di “crisi nella crisi” non bisogna dire che senza i giovani non c’è sviluppo, che senza le donne non c’è progresso, che senza i sindacati è impossibile, che senza i movimenti civici non c’è futuro; necessita saper dare e fare con coraggio una nuova e forte risposta per l’intera nostra comunità locale e nazionale che possa svilupparsi ed essere rappresentata da una stagione della politica rappresentativa degli italiani. A questo progetto bisogna lavorare tutti insieme, per questo progetto ognuno deve concorrere. È necessario ripensarci insieme e insieme dare vita alla risposta della politica.

Rocco Gumina

Coordinatore Provinciale Giovani UDC Caltanissetta

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