Salute

“L’unico punto nascita chiuso è quello di Mazzarino”

Redazione

“L’unico punto nascita chiuso è quello di Mazzarino”

Ven, 21/10/2011 - 12:26

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MAZZARINO – “Perché l’unico punto nascita chiuso negli ospedali siciliani è quello del Santo Stefano di Mazzarino?” A chiederselo è il primo cittadino Vincenzo D’asaro che ha inviato una richiesta di audizione al presidente della commissione sanità, on Laccoto ed alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Gela. “Si necessita di un appoggio politico per essere sentito dalla commissione, di una tessera di partito per far valere le ragioni di un territorio? L’anomalia- prosegue il primo cittadino – è che la commissione sanità ha sospeso il decreto di chiusura che avrebbe dovuto tagliare 23 punti nascita che effettuano meno di 500 parti all’anno. A Mazzarino da gennaio 2011 è stato chiuso il punto nascita senza conoscerne le ragioni e l’atto amministrativo con il quale l’Asp 2 di Caltanissetta ha voluto anticipare il legislatore regionale”.

“Cosa ancor più grave- prosegue il primo cittadino- è che al Pronto Soccorso dell’ospedale Santo Stefano non è stata prevista la reperibilità della figura professionale del ginecologo e dell’ostetrico, mettendo seriamente a rischio tutti quei casi di urgenza che arrivano in quel pronto soccorso da Mazzarino, Riesi e Barrafranca. I casi di buona sanità si sono risolti grazie alla buona volontà del personale e non alla politica assente di programmazione dell’asp 2, che sta solo penalizzando, in questo territorio, il santo stefano di Mazzarino”.

Il presidente della commissione sanità, Pippo Laccoto (Pd), che aveva convocato l’assessore Massimo Russo, ha chiesto che in commissione vengano approfonditi i criteri utilizzati per concedere le deroghe al piano di rimodulazione, che nei giorni scorsi aveva sollevato le proteste dei comuni dove verranno chiuse le strutture.
Per l’assessore Russo lo scopo è «garantire meglio la sicurezza delle mamme e dei bambini, messa a rischio nei centri che non hanno i requisiti». Ma per Laccoto «i parametri stabiliti dallo Stato vanno bene. Sono in discussione i criteri per beneficiare delle deroghe. Ci sarà un incontro con i sindaci dei territori interessati, per far sì che dove è previsto l’accorpamento dei punti nascita si realizzi la guardia ostetrica attiva 24 ore su 24». Il decreto di Russo prevedeva la riduzione da 70 a 47 i reparti di Ginecologia. Non si potrà più partorire a Petralia, Alcamo, Cefalù, Niscemi. Licata, Barcellona, Lipari, Pantelleria e Mazzarino. Per la regione le località difficili da raggiungere, e che quindi hanno beneficiato della deroga, Sono Mussomeli, Nicosia, Santo Stefano di Quisquina, perché le strutture si trovano in zone difficilmente raggiungibili.
“Ma alla regione-afferma D’Asaro – hanno ben chiaro come è strutturata la posizione di Mazzarino e le trazzere che la circondano oppure ormai questo territorio deve pagare perché  non ha padrini politici? “

Il sindaco D’Asaro ha chiesto da tempo all’Asp 2 gli atti amministrativi che hanno portato alla chiusura del punto nascita di Mazzarino, ma ad oggi non è arrivata nessuna risposta. Inoltre si è già rivolto alla Procura della repubblica da cui attende notizie.

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