Il corpo di Simona Cinà è “stato rinvenuto da alcuni degli ultimi partecipanti ancora presenti alla festa intorno alle 4”: la ragazza era “esanime sul fondo della piscina, in un angolo distante, e dotato di scarsa illuminazione, rispetto alla zona ove erano collocati bar, consolle musicale e i servizi igienici”.
Lo precisa la Procura di Termini Imerese in una nota diffusa per “alcune doverose precisazioni” su notizie “divulgate sul decesso” della ventenne pallavolista. Secondo una prima ricostruzione, dice la Procura, “almeno due ragazzi si sono immediatamente tuffati nella piscina, hanno recuperato il corpo” e le hanno “praticato le manovre di rianimazione salvavita in attesa dell’arrivo dei soccorritori”.
Quando è giunto nella villa di Bagheria, proseguono i pm, il personale del 118 ha provato a “rianimare la ragazza, purtroppo invano, non potendo fare altro che constatarne il decesso alle 5”. Giunti sul posto i carabinieri della compagnia di Bagheria, coadiuvati da personale del nucleo investigativo di Monreale, e successivamente il magistrato di turno, sono stati “svolti i primi accertamenti, consistiti nei rilievi necessari a fotografare lo stato dei luoghi, nei sequestri ritenuti utili, nonché è stato avvisato il medico legale di turno per lo svolgimento della richiesta ispezione cadaverica esterna, all’esito della quale è stata immediatamente disposta l’autopsia al fine di accertare le cause del decesso”.
“In attesa del prossimo svolgimento dell’esame autoptico, questo ufficio auspica che non vengano più diffuse informazioni non veritiere in relazione al decesso di una giovane donna, così da poter rivolgere energie e risorse esclusivamente ad assicurare alla famiglia l’accertamento dell’esatta dinamica dei fatti accaduti nelle prime ore del 2 agosto 2025”. Lo afferma la Procura di Termini Imerese in una nota sulla morte di Simona Cinà in cui porge “alla famiglia le più profonde e sentite condoglianze per la perdita subita”.
Nella nota, la Procura parla di “assoluta infondatezza dell’informazione relativa al mancato rinvenimento, sui bordi e nella zona adiacente alla piscina, di oggetti (bottiglie, bicchieri, piatti ecc.) che lasciassero ritenere che in quel luogo si era tenuta una festa”. In quei luoghi, precisano i magistrati, e, “in particolare, nei pressi del bancone adibito a bar, sono stati rinvenuti, tra l’altro, bicchieri e bottiglie di alcolici, come debitamente documentato” a “riprova di quanto affermato dai vari partecipanti sin dalle prime battute”.
Anche questo materiale è stato sequestrato così come “ogni altro oggetto presente sulla scena ed utile a fini investigativi”. “Allo stato, dunque – afferma la Procura – non vi sono elementi in ragione dei quali ipotizzare che taluno abbia alterato la zona ove sono accaduti i fatti, facendo scomparire oggetti. Anche questa circostanza, in ogni caso, sarà oggetto di ulteriori approfondimenti”. (ANSA)

