“Nel periodo tra il 2023 e il 2024, il numero complessivo degli sportelli bancari in Sicilia è sceso da 1.042 a 1.012, con una riduzione di 30 sportelli, pari a circa il 2,88%. Un calo in linea con la tendenza nazionale, che registra una flessione di 538 sportelli, passando da 20.160 a 19.622 (-2,67%)”. Lo rende noto il coordinatore regionale Fabi Sicilia, Carmelo Raffa.
“A Trapani – si legge in una nota – gli sportelli bancari passano da 96 a 93, con una riduzione contenuta di 3 sportelli. Un taglio che evidenzia una lenta ma costante razionalizzazione della rete, probabilmente legata alla concentrazione dei presìdi nei centri più popolati. A Palermo si registra una delle contrazioni più marcate in termini assoluti: 7 sportelli in meno, da 234 a 227. Il dato riflette dinamiche di riorganizzazione interna degli istituti, soprattutto nei quartieri periferici. A Messina il numero degli sportelli scende da 126 a 122 (-4), mantenendo però una buona distribuzione territoriale. La flessione si colloca nella media regionale. Ad Agrigento si passa da 105 a 102 sportelli (-3): il dato mostra una tendenza analoga a quella di Trapani, con una lieve ma continua erosione della presenza fisica delle banche, compensata in parte dai canali digitali.
A Caltanissetta, la provincia perde 2 sportelli, passando da 60 a 58. Nonostante la riduzione sia contenuta, in valori relativi rappresenta una percentuale superiore al 3%, a testimonianza della vulnerabilità dei territori a bassa densità abitativa. Mentre, con la perdita di un solo sportello (da 44 a 43), Enna si conferma la provincia con il minor numero assoluto di sportelli. Una rete bancaria essenziale, che rischia di impoverirsi ulteriormente senza interventi mirati. Catania, seconda provincia per numero di sportelli dopo Palermo, perde 6 presìdi, da 212 a 206. Il taglio rispecchia una razionalizzazione significativa, che interessa anche le realtà urbane più dinamiche.
A Ragusa riduzione di 2 sportelli (da 81 a 79), coerente con il trend regionale. Il territorio, caratterizzato da una solida presenza di istituti locali, resiste in parte alla contrazione generalizzata. Anche Siracusa perde 2 sportelli, passando da 84 a 82. La contrazione appare distribuita in modo omogeneo tra capoluogo e centri minori”. “La chiusura degli sportelli nei piccoli comuni dell’Isola, a cui abbiamo assistito negli ultimi dieci anni circa, sta mettendo in difficoltà gli abitanti, in particolare gli anziani, poco portati all’utilizzo dei sistemi digitali. Come sindacato abbiamo fatto diverse proteste per sensibilizzare il mondo politico e istituzionale; nella passata legislatura l’Assemblea regionale siciliana ha approvato all’unanimità due mozioni con l’obiettivo di sollecitare le banche a porre fine alla chiusura di ulteriori filiali, ma purtroppo senza risultati.
Anche in questo caso gli istituti di credito hanno fatto orecchie da mercante mettendo sempre più in difficoltà la clientela, costretta a rivolgersi agli uffici postali per attività di risparmio e creditizia”, è il commento del coordinatore regionale Fabi Sicilia, Carmelo Raffa. (ITALPRESS).

