Salute

Ennesimo guasto sulla rete di Siciliacque: Caltanissetta e San Cataldo a secco, il sindaco Tesauro annuncia esposto in Procura

Redazione

Ennesimo guasto sulla rete di Siciliacque: Caltanissetta e San Cataldo a secco, il sindaco Tesauro annuncia esposto in Procura

Gio, 24/07/2025 - 18:02

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Ancora un guasto, ancora una città senz’acqua. In un’estate segnata da temperature torride, l’ennesima rottura lungo la condotta principale di Siciliacque, stavolta in contrada Santa Barbara, ha lasciato a secco Caltanissetta e San Cataldo. La comunicazione è arrivata da Caltaqua, che ha annunciato la sospensione della distribuzione idrica senza poter indicare tempi certi per il ripristino.

La misura è colma. L’esasperazione cresce tra i cittadini, che da giorni fanno i conti con i rubinetti asciutti e l’afa implacabile. In un contesto climatico che sfiora i 40 gradi, l’assenza di un bene primario come l’acqua assume contorni insopportabili. Famiglie, anziani, bambini, attività economiche: nessuno è risparmiato da un disagio che, da emergenza, è diventato ormai normalità.

A scendere in campo con toni duri è stato il sindaco di Caltanissetta e presidente del Libero Consorzio dei Comuni Walter Tesauro, che ha annunciato la presentazione di un esposto in Procura per fare piena luce sulle cause di questi guasti ricorrenti e sulle responsabilità nella gestione del servizio.
“Non è concepibile – ha dichiarato – che in un anno in cui gli invasi sono pieni e non si registra alcuna emergenza siccità, ci si ritrovi ogni settimana senza acqua. È una situazione gravissima, che colpisce la dignità e la salute pubblica. Serve trasparenza, serve un cambio di passo immediato”.

Ma il problema non è il singolo guasto. Il vero nodo è la condizione della rete idrica siciliana, in particolare quella dell’entroterra, ormai al collasso. Ogni giorno si registra una rottura, ogni giorno un intervento urgente, ogni giorno una nuova emergenza. I tecnici lavorano senza sosta, ma su infrastrutture vecchie, fragili, consumate dal tempo. Non si tratta più di riparare, ma di ricostruire.

Diventa sempre più evidente come la manutenzione ordinaria non sia più sufficiente. Servono investimenti strutturali, decisi, immediati. Un piano straordinario per rifare interi tratti di condotte, rinnovare impianti, garantire una rete efficiente e moderna. Perché oggi si interviene su una perdita, domani se ne apre un’altra. E nel frattempo, a pagare il prezzo di questa inefficienza sono i cittadini e i sindaci, lasciati soli a fronteggiare le conseguenze.

L’esposto annunciato da Tesauro è un atto politico e istituzionale, ma è anche un segnale forte a nome di un’intera comunità che non è più disposta a subire. L’acqua, in una terra già segnata da molte fragilità, non può diventare l’ennesimo fronte di emergenza permanente.

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