La lotta ai cosiddetti diplomifici, intrapresa dal ministero dell’Istruzione già da tempo, comincia a dare i suoi frutti ed ha alcuni riflessi anche sul numero di candidati esterni che si presentano agli esami di maturità, oltre il 5% in meno, quest’anno, tra paritarie e non statali. In sostanza, agli esami di Stato 2025, i candidati esterni totali sono stati 13.066, rispetto ai 13.787 del 2024, con un calo del 5,2%.
I candidati esterni sono stati il 6,9% in meno rispetto al 2024 nelle scuole statali e l’1,3% in meno nelle scuole paritarie. Ma al di là della percentuale complessiva, la flessione ha registrato un picco in alcune regioni, in particolare in quelle in cui il controllo sui cosiddetti diplomifici ha portato a un numero consistente di revoche della parità. In Calabria i candidati esterni sono quest’anno il 30,9% in meno: passano dai 747 del 2024 ai 516 del 2025. In Campania gli esterni sono il 25% in meno: passano dai 1.685 del 2024 ai 1.264 del 2025.
In Sicilia sono il 23,9% in meno: erano 1.613 nel 2024, sono 1.228 nel 2025. “La lotta contro i diplomifici sta iniziando a dare i primi frutti, il nostro impegno è per una scuola seria, contrassegnata da merito e legalità”, esulta il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara. In Sicilia, infatti, nei primi mesi di quest’anno, sono state 11 le revoche della parità fra le scuole superiori, di cui 8 a seguito delle ispezioni avviate nell’anno scolastico 2024/2025. Sempre in Sicilia, altre 24 revoche sono avvenute nel corso del 2024. Sempre lo scorso anno le revoche sono state 11 in Calabria e 30 in Campania.
Di recente, con l’approvazione di un decreto legge, sono state previste misure chiare e definiti controlli stringenti per il contrasto dei cosiddetti diplomifici. Al contempo, in accordo con gli Uffici Scolastici regionali e in attuazione del Protocollo d’intesa firmato con la Guardia di Finanza, è stata messa in atto, nei mesi scorsi, un’estesa azione ispettiva che ha portato alla revoca della parità a un alto numero di Istituzioni scolastiche.
Intanto proprio oggi la Procura di Milano ha chiuso le indagini, in vista della richiesta di processo, su un presunto giro di tangenti che sarebbero state pagate a insegnanti di canto del Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano da studenti, in particolare cinesi, per essere ammessi nella prestigiosa scuola musicale milanese.
Nei mesi scorsi per quattro insegnanti, nelle indagini della Polizia e coordinate dal pm Giovanni Polizzi, era stata disposta dalla gip Alessandra Di Fazio l’interdizione dagli uffici pubblici e privati per le accuse, a vario titolo, di corruzione, induzione indebita e falso e per fatti commessi, secondo l’accusa, fino al febbraio 2023. Tra ex docenti e studenti sono una trentina gli indagati per i quali sono state chiuse le indagini, in vista di un’eventuale richiesta di rinvio a giudizio. (ANSA).