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Italia. L’alta manifattura cresce, ma non trova professionisti

Redazione

Italia. L’alta manifattura cresce, ma non trova professionisti

Gio, 30/05/2024 - 00:54

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Centoquarantaquattro miliardi di euro, il 7,5% del Pil italiano. E 276mila nuovi professionisti da assumere nei prossimi cinque anni, ma che in metà dei casi non saranno trovati. Sono i numeri con cui è cominciata la Giornata Altagamma 2024, l’evento in cui la fondazione che riunisce le imprese di alta manifattura italiana fa il punto del settore. Le eccellenze del made in Italy continuano a trainare l’export anche in momenti difficili, come ha puntualizzato il ministro delle Imprese, Adolfo Urso. “Siamo l’unico Paese del G7 che negli anni di crisi della globalizzazione, dalla pandemia alla guerra – ha spiegato – sia cresciuto di più sui mercati globali, il 48% in più”. Successi che non bastano, però, a convincere i giovani a scegliere questo settore, anzi. Secondo uno studio di Altagamma e Unioncamere, per le 276mila figure ricercate tra 2024 e 2028 – 40mila in più rispetto alle stime del 2019 – in quasi il 50% dei casi le imprese avranno difficoltà a reperire il personale. Le motivazioni, secondo il presidente di Altagamma, Matteo Lunelli, sono “mancanza di aspirazione” e “assenza di formazione” dei giovani. Un “mismatch tra domanda e offerta” che si scontra con una disoccupazione giovanile attorno al 20%, ha proseguito Lunelli. La soluzione di Urso è il liceo del Made in Italy. Lo stesso che ha raggiunto appena 506 iscritti al primo anno. “Può contribuire a formare le competenze che servono alle imprese” dell’alta gamma, ha dichiarato. I giovani, per il ministro, devono “capire che il diploma nel made in Italy è una buona scelta per la loro formazione”. Intanto, però, le aziende del lusso si sono già attivate. È alla sua terza edizione il progetto di Altagamma ‘Adotta unaSCUOLA‘, sviluppato insieme al Mim, che vede le imprese collaborare con gli istituti scolastici del territorio per la realizzazione di percorsi SCUOLA-lavoro in grado di trasformare i ragazzi nei professionisti dell’alta manifattura del futuro.