Salute

Elezioni a Caltanissetta. “Come ci possiamo aiutare?”

Elisabetta Rizza

Elezioni a Caltanissetta. “Come ci possiamo aiutare?”

Ven, 19/04/2024 - 22:23

Condividi su:

Eccoci arrivati dopo 5 anni di calma ai nuovi Hunger Games di Caltanissetta, in cui si sfideranno 5 candidati in lizza, scortati dai
“tanti” sostenitori schierati nelle varie liste in cui ogni nisseno troverà almeno un parente o un amico.
In una città dove l’eco delle promesse elettorali si fa largo tra le strade, il periodo di pre-votazione si tinge di una grande voglia di
riscatto, ma anche di una foschia di clientelismo e ipocrisia.
I bar pullulano di incontri “casuali”, di caffè offerti in onore di vecchie amicizie, di chiacchiere, richieste e lamentele, ma anche
di racconti di nuove visioni risolutive, contornate da lecchinaggi e pettegolezzi che neanche Novella2000 ai tempi d’oro.
La scena politica si trasforma in un mercato di scambi, dove i voti sono la moneta più preziosa.
Il voto, ridotto a mera transazione, diventa un mezzo per perpetuare sistemi arcaici, e non più lo strumento per ottenere un
cambiamento a favore di un’integrità collettiva innovativa.
La vera competizione quasi non riguarda più la presentazione di un “nuovo progetto politico” da presentare all’attenzione dei
cittadini, ma è una corsa a chi presenta più liste, a chi lancia più attacchi agli avversari trasformando la campagna elettorale in una
guerra di parole, inquinando la fiducia dei cittadini nel processo elettorale, distogliendo l’attenzione dalle vere questioni che
meritano riflessione e dibattito.
Dei 5 candidati uno sembra concentrarsi più sullo screditare gli avversari che sul proporre soluzioni concrete; un altro punta tutto
sul caffè della domenica al bar e sull’eredità di progetti iniziati ma ancora lontani da una possibilità di concretizzazione; un altro non
riesce a gestire la comunicazione verso la città e rischia di non essere neanche ascoltato in un momento in cui l’orecchio di un cittadino vale più dell’oro; e degli ultimi 2 candidati al momento si sa solo che si sono candidati.
Le strade della città sono invase da un fiume di locandine, con i volti dei candidati a sindaco che scrutano dai pali della luce e dalle
bacheche.
Molti voteranno chi ha fatto loro un favore, e boicotteranno chi invece, qualora ne abbia avuto occasione, non ha favorito un loro
progetto o la loro attività commerciale. Ma le elezioni non sono un’asta, sono un’opportunità, per scegliere un sindaco ed una
squadra che possa rappresentare gli interessi di tutti i cittadini, non solo quelli di una cerchia ristretta.
Votare per chi merita, significa guardare oltre il proprio immediato interesse personale e pensare al bene comune. (Ma oggi chi lo fa?)
Non c’è neanche più quel ritegno del non chiedere esplicitamente il voto.
Se incontri l’ex compagno delle medie che non vedi da 25 anni che si candida al Consiglio Comunale, magari ti domanderà (senza
mezzi termini):”Posso contare sul tuo voto?”.
Nessuno che dica: “Cosa si potrebbe fare per migliorare la qualità di questa città secondo te?”.
La vera sfida per noi elettori sarà quella di riuscire a vedere oltre le apparenze, e di interrogarsi su chi porterà avanti una visione di crescita ed inclusione, anche e soprattutto dopo il 9 giugno 2024.

Pubblicità Elettorale