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Mussomeli, “A proposito dei riti della Settimana Santa…” di Ivan Barba

Redazione

Mussomeli, “A proposito dei riti della Settimana Santa…” di Ivan Barba

Mer, 27/03/2024 - 19:00

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“Il perseguimento degli egoistici dettami del guadagno personale e del gusto mondano, che ormai da tempo la fanno da padrona, non sono soltanto inutile e distante retorica, ma stanno diventando purtroppo realtà che oggi mettono a repentaglio la nostra identità comunitaria, anche quella legata alla tradizione della Settimana Santa. La Settimana Santa a Mussomeli, le confraternite, le processioni non sono infatti soltanto tradizione, folklore. Non sono qualcosa del passato, da lasciare alla cura di pochi soggetti che, incoerenti e forse non al passo coi tempi, ancora mandano avanti questa pratica. Una tradizione ritenuta dai più poco popolare, non alla moda, perché forse “di chiesa”. Le confraternite, le processioni, il sentimento di pietà popolare sono invece espressioni autentiche del carattere e dell’anima del nostro paese. Il rispetto che a tutto questo dobbiamo serbare risiede in ciò che ci ha reso comunità, e non una massa di individui che condividono soltanto il luogo di residenza. Infatti, si tratta di un aspetto sociale che supera i confini della fede religiosa, essendo prima ancora dote culturale e valoriale. Rispettare i momenti e le pratiche del Giovedì Santo, del Venerdì Santo, della Pasqua, per come ci sono stati insegnati ed affidati, significa essere persone pienamente coscienti dell’eredità ricevuta e del proprio ruolo all’interno della comunità e della sua storia: discendenti consapevoli e degni dei nostri genitori, dei nostri nonni, di quanti prima di noi si sono spesi per dotare di un’identità collettiva la comunità mussomelese. Il mondo occidentale oggi sta perdendo tutti i suoi punti di riferimento; il disordine, l’indifferenza, la solitudine dei nostri giorni ne sono la prova. E anche se inconsapevoli, nella nostra piccola realtà abbiamo ancora le tradizioni dei nostri padri a schermarci dalla vacuità che ci assedia. Ecco perché la partecipazione alle manifestazioni di pietà popolare non è solo folklore; ecco perché difendere, rispettare ed onorare i riti ed il tempo della Settimana Santa dalle incursioni vandaliche del nostro tempo. Non farlo significherebbe spazzare con disprezzo ed ignoranza la devozione e i sentimenti che ci sono stati tramandati, indebolire il sistema valoriale individuale, distruggere progressivamente il testimone dell’identità mussomelese costruita nel tempo.”

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