Salute

Sicilia, colpito da infarto durante un cenone: “Io vivo grazie a soccorritori Seus 118”

Redazione

Sicilia, colpito da infarto durante un cenone: “Io vivo grazie a soccorritori Seus 118”

Ven, 26/01/2024 - 15:04

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“Mi avete salvato la vita, non lo dimenticherò mai”. Così Carmelo Figura ha voluto ringraziare personalmente i soccorritori della Seus che la notte di Capodanno sono intervenuti a Ispica, nel Ragusano, per un codice rosso. Durante il cenone con i familiari, infatti, l’uomo è stato colpito da arresto cardiaco, da qui la chiamata al 118 e il tempestivo arrivo degli operatori della postazione ‘Romeo India 3’.

I due soccorritori Angela Lauretta e Carmelo Massimo Ventura hanno ricevuto un encomio ufficiale dal presidente della Seus, Riccardo Castro, che al paziente salvato ha consegnato un Crest del 118. “La notevole professionalità dei due soccorritori ha permesso di salvare l’ennesima vita, rendendoci ancora una volta orgogliosi di tutti i nostri soccorritori e delle Centrali operative del 118 e del Nue 112”, dice Castro. “Arrivati dopo circa 3 minuti dalla nostra chiamata al 118 con competenza e padronanza hanno fatto le manovre necessarie – dice Michele Rizza, zio di Carmelo che ha scritto una lettera al presidente della Seus per lodare i soccorritori che hanno salvato la vita al nipote -, prima col massaggio cardiaco e quindi con il defibrillatore, facendo in modo che il cuore di mio nipote, già cianotico, iniziasse a battere nuovamente.

Sono stati momenti drammatici e movimentati che i due operatori del 118 hanno saputo ben gestire e tenere sotto controllo con lucidità e abilità”. Nel frattempo da Pozzallo è arrivata anche l’ambulanza con il medico a bordo, che ha preso in carico il paziente accompagnandolo all’Emodinamica dell’ospedale ‘Giovanni Paolo II’ di RAGUSA. Dopo i primi accertamenti è stato ricoverato in Terapia intensiva per l’impianto di un defibrillatore sottocutaneo permanente.

“Gli stessi medici dell’ospedale si sono complimentati per il soccorso salvavita effettuato dal 118”, sottolinea lo zio del paziente, aggiungendo: “Sentiamo il dovere di dare risalto a ciò che di buono caratterizza l’ambito sanitario che tante volte non fa rumore e notizia, ma che merita di essere portato all’attenzione degli organi competenti elogiando pubblicamente chi fa bene il proprio lavoro e, nel caso specifico, salva una vita”

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