Uno patteggia e su altri cinque pendono le richieste di condanna avanzate dalla procura. Sono tirati in ballo, seppur con distinguo, per un tentato omicidio, una morte per overdose e altro ancora. Sono stati tutti coinvolti in un’operazione di carabinieri e polizia scattata nel dicembre di due anni fa quando in due sono finiti in carcere e altri sei ai domiciliari.
Tra i cinque imputati ora a giudizio con il rito abbreviato, la richiesta di pena più severa, con 6 anni, 8 mesi e 26.667 euro di multa, pende sul ventiduenne Francesco Michele Pio Maiorana accusato, tra l’altro, di tentato omicidio. Seguono, secondo un ordine per entità della pena proposta, il trentottenne Giuseppe Contino con 5 anni, 9 mesi, 10 giorni e sempre 26.667 euro di multa; con 5 anni e 20 giorni e 21.333 euro il trentaduenne Andrea Bellia; la trentatreenne Alessia Rita Contino 4 anni, 10 mesi, 20 giorni e 21.333 euro e, chiude il quadro, il ventisettenne Marco Manuel Giangreco con 4 anni, 8 mesi e 23.333 euro di multa.
Queste le richieste che i pm Stefano Strino, Chiara Benfante e Leo Scorza hanno girato al gup David Salvucci. I cinque (assistiti dagli avvocati Dino Milazzo, Ernesto Brivido, Federica Laverde, Davide Schillaci, Francesco Augello, Raimondo Maira, Giuliana Maria Diprima e Giovanni Vetri) sono accusati, a vario titolo, di spaccio di stupefacenti, tentato omicidio, detenzione e porto ingiustificato di armi da sparo, minacce aggravate e morte come conseguenza di altro reato
Un sesto imputato, invece, ha patteggiato la pena. È il ventottenne Nicola Carbone originario di Mussomeli (assistito dall’avvocatessa Maria Francesca Assennato), pure lui tirato in ballo per tentato omicidio, che ha trovato l’intesa per una condanna a 5 anni reclusione.
Al centro dell’inchiesta, tra l’altro, un fallito agguato ai danni del giovane Erik Cocca, rimasto ferito al volto. Era l’8 giugno del 2021 quando Carbone, che viaggiava sull’auto del bersaglio dell’attentato, è sceso dal mezzo e dall’esterno del lato guida ha esploso colpi con un revolver a salve ma modificato in arma da sparo, caricato con piombini e proiettili, operazione che sarebbe stata curata da un giovane tutt’oggi ricercato, alla presenza di Maiorana. Colpi che hanno sì raggiunto il bersaglio, ma ferendolo non mortalmente. Tant’è che è riuscito a fuggire.
Altro episodio al centro del dossier è la morte per overdose di Gaetano Ferrara. Era il 3 aprile del 2021. Secondo l’accusa, Bellia e Giuseppe Contino, per evitare guai a un posto di blocco, lo avrebbero esortato a ingoiare un involucro di cocaina. E poco dopo il suo cuore s’è fermato per sempre.
Lo stesso Cocca (avvocati Giuseppe Dacquì e Giulia Baglio) ed i genitori e la zia di Ferrara (avvocati Michele Ambra e Walter Tesauro) sono parti civili. Nel gran calderone anche l’aspetto legato alla droga. Con un traffico nel Nisseno spacciando cocaina, crack, hashish e marijuana. Una lunga sfilza di episodi, tant’è che sono oltre una cinquantina i capi d’imputazione legati proprio allo smercio di stupefacenti.