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Nella nostra “Annivina” della Madonna di Trapani (di Salvatore Vaccaro)

Redazione

Nella nostra “Annivina” della Madonna di Trapani (di Salvatore Vaccaro)

Ven, 12/01/2024 - 11:17

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All’inizio dei primi anni del 1700, fu quel sacerdote di don Baldassarre Minneci che cominciò a conoscere e trovarla, sicuramente, nella Basilica di Trapani quella graziosissima statua della Madonna nel Santuario della Maria Santissima Annunziata. E don Minneci lo vide diverse volte quella scultura nel marmo “bianco pario” e di quella statua, di circa 170 centimetri di altezza, si dice che, forse di 800 anni fa oppure molto più antica(?), fosse cosiddetto lui nel nome di Guerreggio,  gran proprietario e “cavaliere templare”? Molti pensarono, invece, che fu proprio da Nino Pisano, nel 1330, come pittore e scultore, a scolpire quella dolcissima madonna? Dalla Terra Santa come fu portato da Guerreggio o, probabilmente, dallo scultore Pisano dalla Toscana, in cui fu portata in una chiesa trapanese, anche se il loro Console volle portarselo a Pisa, ma, poi, che tutti la diventarono al primo posto della “Madonna di Trapani”. Centinaia di anni vi furono quella nostra madonna in tante chiese di Sicilia e fuori dappertutto in Italia e Spagna. Nel 1730, in quel paese di Mussomeli, don Minneci, dirigendosi dalla Chiesa di San Giovanni Battista e scendendosi verso il basso di “Annivina”, iniziò, così, a farne costruire di quella chiesa di Maria Santissima di Trapani. Nel 1737 fu completata, dentro e fuori, con dei lavori sul tetto e nel pavimento, dal portone al piccolo campanile, inserendovi un suo quadro della Madonna sull’altare centrale, nonché altri piccoli quadri che portarono dal suo Palazzo (e, oggi, in “Via Minneci” tra Piazza Roma e sotto della Madrice dove c’è ancora quel Palazzo ma che, già, chiuso ed abbandonato!!). Vi aggiunsero, poi, il loro nome da quella “arma” dei Minneci, con il suo “leone rampante succhiandovi della mammella”, sia dal portone d’ingresso, in alto della chiesa, nonché dallo stemma della stessa famiglia nel centro del pavimento maiolico. Ma dopo più di 150 anni fa, vi fu un altro sacerdote che si interessò a cambiare qualcosa di quella nostra chiesa e vi fecero costruire una statua della Madonna e che fu quasi simile a quella della Basilica di Trapani, sostituendovi dall’antico quadro sopra dall’altare e messo a destra nel muro centrale. Tanti anni fa, mi ricordai, da bambino, di esserci andato molte volte in quella “Annivina” nella “Chiesa Santa Maria di Trapani”. Allora, nel 1960, ne avevo appena di 9 anni, e non posso dimenticare da quel parroco Alessi, soprattutto per il “Quarantore”, all’incirca nella metà oppure alla fine di gennaio, dopo dalla Chiesa Madonna dei Miracoli, e per farmelo cantare in quei Vespri del Coro nel mio dolce di “Jube Domine benedicere… qui fecit caelum et terram”. In quella chiesa misembrò tanto grande ed, in particolare, là sopra, della bella statua della Madonna col Bambino Gesù sull’altare maggiore. Non sono sicuro che per l’Ostensorio del Santissimo Sacramento davanti al tabernacolo nel Coro, tenessi pure un mio incensiere e con una navetta? Chissà di quel nostro tempo! Ma ricordo, quando ero più grandicello, anche di aver visto e guardato in quel bellissimo pavimento in “ceramica antica” con un disegno quasi artistico sulla navata centrale, nonché di un interessantissimo quadro della Madonna di Trapani sul muro. Nella sacristia, dove alcuni sacerdoti si preparavano a vestirsi da una loro “pianeta” della Messa o di un “piviale” per l’Ostensorio del Sacramento, ci entrai diverse volte e, pure, vi salii su quel campanile, sopra in alto, senza una scala a chiocciola ma solo con dei ferri sul muro, suonandovi come quella vecchia campana. Allora, tanti anni fa, fu qualcosa da uno “stupendo”, ma che, da più di trent’anni fa, vi furono prima dei problemi, da precarie condizioni e, dopo, alcuni lavori con dei restauri e sistemarvi quel tetto da una impresa regionale, in particolare dal 2008, ma che, poi, tutti vi abbandonarono definitivamente. Vista da fuori, quella chiesa sembra ancora quasi nuova, ma, dentro ormai, tutto si è perso e distrutto. La statua della madonna, per fortuna, è ancora all’oratorio della parrocchia di San Giovanni (anche se fu male colorata nella statua circa 15/20 anni fa), e, in particolare, una antica tela in cui c’è, ancora sopra, dalla nostra sagrestia. Sull’altare centrale di quella nostra “Chiesa della Madonna di Trapani” si potrebbero ancora rivedere quelle “due colonne tortili” e da due angioletti in stucchi, ma, ormai, furono ridotti ad un mucchio di macerie. Un “fonte battesimale” antichissimo e meraviglioso c’è sotto dentro il vecchio campanile! Nell’altare in legno scuro, il tabernacolo e del bellissimo pavimento artigianale e maiolico, per non dire quasi “mosaico” (!), di trecento anni fa, dove si trovano ora? Chissà. Si sono dispersi o rubati? Peccato. Che tristezza… (Salvatore vaccaro)

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