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Agli arresti domiciliari a casa di un amico che, tuttavia, non aveva dato la propria disponibilità: finisce in carcere

Redazione 1

Agli arresti domiciliari a casa di un amico che, tuttavia, non aveva dato la propria disponibilità: finisce in carcere

Dom, 14/01/2024 - 09:09

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Si trovava agli arresti domiciliari, presso l’abitazione di un amico in quanto ritenuto presunto responsabile del reato di violenza sessuale avvenuto a Reggio Emilia ai danni di una 23enne reggiana. Un grave episodio che risale allo scorso 12 ottobre quando la vittima, salita a bordo della sua autovettura in sosta in un parcheggio di un supermercato reggiano, in procinto di avviare la marcia vedeva la portiera lato guida aprirsi e un uomo che si protendeva nell’abitacolo cercando di baciarla e toccandole i seni arrivando a invitarla a sedersi nei sedili posteriori per consumare una prestazione sessuale.

La lucida reazione della ragazza impediva ulteriori conseguenze con quest’ultima che riusciva a divincolarsi e a fuggire in auto. Quindi l’immediata denuncia ai carabinieri della stazione di Corso Cairoli che avviavano le indagini. Grazie a concordi testimonianze e all’analisi dei filmati delle telecamere di videosorveglianza installate nel parcheggio del supermercato, i carabinieri riuscivano a identificare il presunto autore della brutale aggressione, un 55enne, che veniva denunciato e successivamente colpito dal provvedimento restrittivo di natura cautelare richiesto e ottenuto dalla Procura reggiana, per essersi reso responsabile del reato di violenza sessuale.

La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia, infatti, concorde con le risultanze investigative dei carabinieri, richiedeva ed otteneva dal Tribunale di Reggio Emilia una misura cautelare restrittiva in regime di arresti domiciliari a carico dell’uomo. Il provvedimento veniva trasmesso ai carabinieri che vi davano esecuzione a fine novembre traendo in arresto il presunto responsabile della violenza sessuale che veniva ristretto, in regime di arresti domiciliari, presso il domicilio di un suo amico.

A seguito però di dichiarazione dell’amico, il quale, dichiarava di non aver mai dato la propria disponibilità a ospitare l’imputato in regime di arresti domiciliari, richiedendone l’allontanamento dello stesso da casa sua la Procura reggiana richiedeva ed otteneva dal GIP del tribunale di Reggio Emilia la custodia cautelare in carcere a carico del 55enne che non disponeva di un domicilio alternativo dove proseguire la misura. Ieri i carabinieri della Stazione di Reggio Emilia Santa Croce, dopo aver ricevuto il provvedimento, vi davano esecuzione accompagnando traducendo l’uomo in carcere. (Adnkronos)

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