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Marcello Dell’Utri: “Il arcere un incubo, Berlusconi mi manca molto”

Redazione

Marcello Dell’Utri: “Il arcere un incubo, Berlusconi mi manca molto”

Sab, 02/12/2023 - 15:43

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“Ho un tumore”. Ha paura? “No. Preoccupazione semmai”. Per cosa? “Di non riuscire a vedere finita la biblioteca che aprirà ad Agrigento, nella Valle dei Templi. A trecento metri dal tempio di Giunone, un edificio restaurato per l’occasione ospiterà la parte della mia collezione di libri di argomento siciliano o di autori siciliani. Sarà la più grande e completa biblioteca tematica sulla Sicilia. Più di 12mila volumi e alcuni pezzi unici”. Lo dice Marcello Dell’Utri in una intervista al ‘Giornale’. Berlusconi le ha lasciato 30 milioni in eredità. Sono arrivati? “Stanno arrivando, la burocrazia è lunga. Sì, userò in parte anche quei soldi”, prosegue l’ex senatore di Forza Italia parlando molto di Berlusconi: “Mi manca molto. Mi mancano i pranzi del sabato con lui ad Arcore. Mi manca quando mi chiamava, anche di notte, perché aveva una cosa nuova da dirmi, un’idea, un progetto. Non staccava mai. Tre giorni prima di entrare al San Raffaele, dove sarebbe morto, mi invita a pranzo. Stava lavorando a un documento per definire le regole della nuova Forza Italia. ”Tu puoi fare il selezionatore dei candidati”, mi disse…”. Cosa gli rispose? “‘Se me lo chiedi tu lo faccio, ma non è che la cosa mi entusiasmi..Poi ne parliamo’. Ma non ci fu tempo. Morì pochi giorni dopo”. Dell’Utri prosegue: “Grazie a Berlusconi ho vissuto dieci vite. Senza di lui probabilmente oggi sarei un ex direttore di banca in pensione”. Sul carcere, Dell’Utri spiega: “Per concorso esterno in associazione mafiosa… Strano reato per cinque anni in cella”. Com’è il carcere? “Un incubo”. Ma? “Nessun ”ma”. Un incubo. Ho solo cercato di non farmi annullare. Mi sono iscritto a Storia, all’Università di Bologna (…). Leggere e studiare mi ha salvato. Assieme all’affetto della mia famiglia e degli amici, come Confalonieri e Niccolò Querci che venivano a farmi visita tutti i mesi”. 

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