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Arte, è morto il nisseno Girolamo Ciulla, scultore dei simboli del Mediterraneo

Michele Spena

Arte, è morto il nisseno Girolamo Ciulla, scultore dei simboli del Mediterraneo

Ven, 08/12/2023 - 12:41

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L’artista Girolamo Ciulla, scultore di fama internazionale con la scelta del travertino per esplorare i miti mediterranei, simboli originari di profondo potere evocativo che spesso ricorrono nel suo lavoro, è morto nella notte all’età di 71 anni nella residenza sanitaria di Villa Ciocchetti a Pietrasanta (Lucca). L’annuncio della scomparsa è stato dato questa mattina dal sindaco di Pietrasanta, Alberto Stefano Giovannetti. Il sindaco ha già dato il proprio assenso alla richiesta dei familiari di tumulare le spoglie del Maestro nello spazio riservato ai cittadini illustri di Pietrasanta, all’interno del cimitero urbano, dove riposano, fra gli altri, anche gli artisti Fernando Botero e Igor Mitoraj. Nato a Caltanissetta l’8 marzo 1952, Ciulla era cittadino onorario della ‘Piccola Atene’ toscana dallo scorso aprile. Lo scultore siciliano si era trasferito in Versilia nella seconda metà degli anni Ottanta e qui, da allora, ha continuato a vivere, lavorando presso la Bottega Versiliese di Pietrasanta con una spiccata predilezione per il travertino. La scultura di Ciulla è sintetica nelle forme, ma allo stesso tempo altamente espressiva ed evocativa di una memoria lontana. Simboli originari di profondo potere evocativo, quali il coccodrillo e il pesce, ricorrono spesso nei lavori di Ciulla così come anche i templi, di Agrigento soprattutto, come luoghi dell’anima che richiamano alle origini antiche della civiltà e della cultura della sua Sicilia. Tra le sculture più recenti è frequente la comparsa della scimmia che troneggia tra le braccia di un’elegante figura a stele o che con aria beffarda si lascia condurre chissà dove da un’arcaica piroga. Particolarmente note le maestose sculture a stele, massicce ed imponenti.

Girolamo Ciulla inizia ad esporre nel 1970, a soli diciassette anni. Nel 1987 comincia la sua collaborazione con la Galleria Forni di Bologna ed inizia ad esporre in mostre d’ambito nazionale ed internazionale. Nel 1988 viene invitato al Festival della Versiliana di Marina di Pietrasanta e si trasferisce a Pietrasanta, per lavorare “alle sorgenti del marmo” e in stretto contatto con i laboratori della zona. Di rilievo sono i suoi interventi in diversi contesti monumentali come le sculture realizzate per la chiesa di San Pietro a Caltanissetta (2002), i Coccodrilli per la piazza di Castagnola in provincia di Massa, l’installazione con i “mensoloni” progettata per una piazza di Caltanissetta (2003), la grande Cerere scolpita per la ProCementi di Bologna (2005). Nel 2010 partecipa alla Biennale Scultura Internazionale a Racconigi curata da Luciano Caramel e nel 2011 alla Biennale Progetto Scultura a Rimini, curata da Beatrice Buscaroli. Sempre nel 2011 espone alla 54/a Biennale d’Arte di Venezia, Padiglione Italia, Regione Siciliana e tiene la personale “Le misteriose declinazioni del mito” presso la Galleria La Vite di Catania con testo critico di Luciano Caprile. Del 2012 è la prima personale parigina dal titolo “Le mythe contemporain” presso la Galleria Agnès Monplaisir, mentre nel 2013 tiene la personale “Girolamo Ciulla – Il mito come disegno della materia” presso Palazzo Panichi a Pietrasanta curata da Alessandro Romanini. In occasione di Expo Milano 2015 espone 4 Aurighe all’interno del padiglione Eataly di Oscar Farinetti nell’ambito della mostra “I Tesori d’Italia” curata da Vittorio Sgarbi. Nello stesso anno tiene la personale “Girolamo Ciulla//Il costruttore di templi”, presso il Circolo del Fico a Pietrasanta. Nel 2016, sotto la curatela di Pietro Marani, espone una serie di opere dedicate al mito di Apuleio e l’asino d’oro a Forte dei Marmi, presso Villa Bertelli e tiene la personale “Le ali di San Giorgio” curata da Vittorio Sgarbi presso Etra Studio a Firenze. Nel 2017 espone con Giorgio Tonelli alla Galleria Forni con la mostra “Declinazioni” a cura di Beatrice Buscaroli. Di grande importanza è la mostra “Girolamo Ciulla. Dimore del Mito” a cura di Beatrice Buscaroli tenutasi nel 2018 a Matera nell’ambito di “Le Grandi Mostre nei Sassi”.

Numerose le iniziative artistiche, personali e collettive, che hanno visto protagonista lo scultore siciliano in terra di Versilia: si ricordano, nel 2013, la mostra “Il mito come disegno della materia” a Palazzo Panichi e nel 2017 quella “Artista e altri animali”; nel 2006 l’opera in bronzo patinato “Il coccodrillo va sui monti” viene collocata nello spazio pubblico di via Asmara, a Marina di Pietrasanta ed entra a far parte del Parco internazionale della scultura contemporanea di Pietrasanta; nel 2012 viene insignito del Premio Internazionale di Scultura “Pietrasanta e la Versilia nel mondo” e nel 2020 è fra le personalità culturali che partecipano a “Il grande dono dell’arte”, l’asta benefica indetta durante l’emergenza sanitaria per raccogliere fondi a favore dell’ospedale Versilia. Di giugno 2022, invece, è l’inaugurazione della scultura-fontana che CIULLA ha realizzato per la comunità di Pietrasanta dopo il primo bozzetto risalente agli anni Novanta: alla lavorazione dell’opera, in travertino classico e nata da un unico blocco lungo 4 metri, dal peso di oltre 40 tonnellate, ha partecipato anche la MarbleArtWork. Questa sua creazione, impreziosita da giochi di luce, ha dato nuovo valore all’intera piazza Statuto e ne ha caratterizzato a tal punto la parte lato sud da rendere questo segmento, oggi, noto come “la passeggiata di Afrodite”, in omaggio al titolo dell’opera. “Eravamo in contatto con i familiari da qualche giorno – ha ricordato il sindaco Giovannetti in un messaggio di cordoglio – perché le condizioni del maestro CIULLA si erano aggravate. Sempre disponibile, alla mano e generoso, la nostra conoscenza risale a molto tempo fa ma il momento più bello che ricordo, con lui, fu quando lo chiamai in Municipio e gli dissi di lavorare a quella scultura-fontana che da più di vent’anni aveva in mente e che, a giugno di un anno fa, abbiamo inaugurato insieme in piazza Statuto. L’Acqua di Afrodite è stato un grande dono alla nostra comunità: ne conservo ancora una riproduzione in piccola scala, nel mio ufficio, che CIULLA mi portò per mostrarmi quello che aveva in mente”.