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Rassegna stampa. Caltanissetta, corte d’Appello: assolti Matteo Allegro e Marco Angotti dall’accusa di estorsione

Redazione

Rassegna stampa. Caltanissetta, corte d’Appello: assolti Matteo Allegro e Marco Angotti dall’accusa di estorsione

Mer, 15/03/2023 - 20:06

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Non erano estorsori. Le accuse, per loro, si sono sciolte come neve al sole. E il secondo passaggio in aula ha ribaltato radicalmente il precedente verdetto emesso nei confronti dei due imputati al termine di un procedimento con rito abbreviato. Colpo di spugna, ora, in appello, alle condanne a carico del quarantatreenne imprenditore Matteo Allegro (assistito dall’avvocato Dino Milazzo) e del suo ex braccio destro, il quarantenne Marco Angotti (difeso dagli avvocati Sergio Iacona e Dino Milazzo) accusati di estorsione aggravata dai metodi mafiosi. Entrambi, al termine del primo grado – era il settembre di cinque anni addietro – sono stati riconosciuti colpevoli e condannati dal gup David Salvucci a quattro anni ciascuno oltre al pagamento di una provvisionale di tremila euro e del risarcimento dei danni in favore della parte civile.

Ruolo, questo, che è stato rivestito dal quarantatreenne Vincenzo F. (assistito dall’avvocato Alfredo Danesi) ex steward della compagnia aerea Ryanair. Secondo l’originaria tesi accusatoria è a lui – ideandone prima il rapimento che, poi, sarebbe stato messo in atto da altri – che i due imputati avrebbero spillato quattrini e un pc portatile. E seguendo, la linea della procura, anche il procuratore generale facente funzioni, Antonino Patti, al termine della sua requisitoria, un mese fa, ha chiesto la conferma del precedente pronunciamento.

Ma alla fine, accogliendo il teorema della difesa – ieri impegnata in un’arringa fiume – la corte d’Appello presieduta da Giovanbattista Tona (consiglieri Salvatore Angelo Carmelo Faro Faussone ha assolto i due imputati. Così da mandare in soffitta la questione, dal punto di vista processuale, a meno di una impugnazione della procura generale dopo che la Corte avrà depositato le motivazioni. Nella fase embrionale dell’inchiesta i due imputati sono stati chiamati in causa per sequestro di persona a scopo estorsivo, ma in seguito il capo legato al sequestro è stato annullato così da essere riqualificato il tutto in estorsione aggravata dai metodi mafiosi.

Secondo l’impianto accusatorio, Allegro e Angotti avrebbero architettato il rapimento che, poi, sarebbe stato messo in atto da altri. Gli stessi che avrebbero prelevato l’ex assistente di volo mentre si trovava a una festa in campagna. Poi lo avrebbero rinchiuso in casa, minacciandolo perché consegnasse loro soldi. E alla fine, secondo la ricostruzione dell’accaduto, avrebbe affidato ai sequestratori cinquemila euro – che aveva incassato come trattamento di fine rapporto dalla compagnia aerea per cui aveva lavorato – e un pc portatile. Una prima indagine sui due imputati era già passata per l’archiviazione. Ma poi le rivelazioni del collaborante Elia Di Gati hanno fatto riaprire il dossier. E adesso, la Corte d’Appello, sovvertendo la prima sentenza, li ha riconosciuti estranei alla vicenda. (Giornale di Sicilia, di Vincenzo Falci)

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