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Caltanissetta, Federica Giorgio: “Democrazia significa accettare i risultati anche quando non piacciono”

Redazione 2

Caltanissetta, Federica Giorgio: “Democrazia significa accettare i risultati anche quando non piacciono”

Lun, 26/09/2022 - 22:31

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Concluso lo spoglio i candidati per le elezioni alla Camera, Senato e Ars tirano le somme di questa esperienza per capire come procedere con il loro impegno nel mondo della politica.

Considerazioni “a caldo” che ha tracciato anche Federica Giorgio, ex segreteria PD di un circolo cittadino candidata alla camera dei deputati con la lista +Europa di Emma Bonino.

Il risultato ottenuto, 1881 voti, non è stato sufficiente per staccare un biglietto per Montecitorio ma le ha permesso di descrivere un panorama degli ultimi mesi vissuti.

“Non si può non dare merito alla Meloni che è la prima volta che una donna vince le elezioni e le vince in maniera netta e determinante, passando da un 4% ad un 30% in 9 anni, con costanza e pazienza, senza mai arretrare di un passo”.

Una scelta forte che Federica Giorgio ammette che altri partiti non sono riusciti a prendere.

Il bilancio, però, prosegue con una visione ampia:

“La lega perde terreno non solo al Sud ma soprattutto al Nord.

Buono il risultato del Terzo Polo, ma non tanto da essere l’ago della bilancia come sperava.

Caltanissetta si sveglia oltre che sotto un clima autunnale, con due deputati Milanesi. Bene evidentemente ci meritiamo proprio questo.

L ‘astensionismo è il primo partito. Chi dice il contrario, o mente sapendo di mentire, o ha una visione talmente miope della politica che non andrà lontano. Il peso specifico del non voto in queste elezioni è imponente, e non lo dico io ma i grandi statisti che si stanno esprimendo in queste ore.

E ciò dimostra ancora una volta che lo scollamento tra la società civile e la politica è troppo profondo, e bisogna intervenire li dove la gente non ha più fiducia nelle Istituzioni.
Ignorare i fatti non li cambia, al contrario li peggiora.

Bisogna ripartire da ciò che ci piace meno, e fare i conti con fallimento, e analizzare profondamente le motivazioni che hanno spinto gli Italiani a votare il partito più a destra dai tempi di Mussolini.

Letta ha chiuso la porta in faccia a Conte e a quel pezzo di 5 Stelle che più guarda a sinistra ( circa il 16%), dimostrando di non volere realmente combattere la destra con i fatti, ma solo a parole.

Se oggi Il Pd e tutto il centrosinistra fosse rimasto in coalizione con Conte, avremmo scritto un risultato diverso.

Dobbiamo prendere atto che gli Italiani hanno votato Giorgia Meloni, in maniera inequivocabile le hanno dato fiducia. Chiediamoci Perché le hanno dato fiducia?
Forse perché il centrosinistra ha fallito in quello che doveva essere il suo principale obiettivo?

Democrazia significa accettare i risultati anche quando questi non ci piacciono, e prima lo faremo prima ci concentreremo suoi veri problemi che incombono sulle nostre teste, a dir poco rassicuranti.

Senza dubbio va elaborata una proposta di legge elettorale più equa, più rispettosa della Costituzione e più garantista anche dei partiti minoritari.

Il clima da stadio che si sta determinando spero sia solo transitorio dettato dal momento post elezioni perché non ci aiuterà ad affrontare i grossissimi problemi cui stiamo andando incontro.

Siamo di fronte alla peggiore delle crisi energetiche mai viste, si rischia una guerra atomica, Putin ormai messo all’angolo da tutti, è la mina più pericolosa degli ultimi vent’anni. L’Italia, l’ Europa, dovrebbero fermarsi.
Volare alto per il bene di milioni di persone e dire Basta.

E pensare solo a recuperare ciò che si può e a ripristinare la Pace.

Sono dispiaciuta per il risultato Nazionale, ad un passo dalla soglia di sbarramento ma ringrazio tutti coloro che mi hanno dato fiducia, credendo a una candidatura a km zero, nonostante le candidature dei big della Politica Milanese.
Ma purtroppo il Nord vince Sempre, anche al Sud. Ed è anche su questo che dobbiamo lavorare.

Questo – ha concluso – non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza”.

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