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Mafia, stasera speciale di “Non è l’arena”. Giletti: un docufilm per riflettere e parlarne

Redazione 2

Mafia, stasera speciale di “Non è l’arena”. Giletti: un docufilm per riflettere e parlarne

Mer, 05/01/2022 - 10:02

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“La mafia non è più quella della lupara e della coppola, quella delle stragi; oggi la mafia è a Milano, Berlino, Amsterdam, in Belgio, a Londra: fa comodo a tutti non parlarne perché la nostra è una società che ormai ricicla quantità industriali di denaro, bisognerebbe bussare a qualche banca per capirlo.

Come diceva Falcone, segui i soldi e troverai la verità”. In un’intervista al Corriere della Sera Massimo Giletti anticipa cosa lo ha spinto a proporre una puntata speciale di Non è l’Arena nella quale parla di mafia con la giornalista Sandra Amurri, l’ex procuratore di Caltanissetta Lari e l’avvocato Li Gotti (difensore di Brusca).

Una puntata in onda stasera su La7 cui segue la proiezione del docufilm ‘Corleone, il potere e il sangue’ . Perché guardare questo docufilm? “Perché è illuminante, fa capire molte cose perché a parlare sono gli uomini come Mutolo, Marchese, Grado, Brusca, che sono stati più vicini a Totò Riina. Lui si è sempre dipinto come un contadino mite dell’entroterra siciliano, quasi un vecchio saggio, ma in realtà il ritratto che ne fanno questi uomini che hanno ammazzato per lui decine e decine di persone restituisce l’immagine di un uomo diabolico, dall’intelligenza spietata, assetato di potere e sangue.

Ancora oggi poi si allungano sulla sua figura le ombre di tanti, troppi dubbi: chi ha protetto la sua lunga latitanza? Perché il suo covo non è stato perquisito?”. Molte serie tv raccontano il fascino del Male c’è il rischio che si dia spazio a modelli sbagliati?

“È sempre stato un tema di confronto con Saviano. A lui dobbiamo dire grazie perché attraverso i suoi racconti abbiamo iniziato a conoscere un mondo di cui nessuno voleva parlare; è chiaro che nel momento in cui racconti il Male e non fai mai vedere il Bene stimoli interpretazioni che ai più giovani arrivano senza filtri e quindi possono destabilizzarli. È un aspetto su cui riflettere”.

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