Il
comitato regionale promotore l’istituzione delle zone franche montane in
Sicilia scrive alla Sottosegretaria di Stato del Mef, Alessandra Sartore
e al senatore Luciano D’Alfonso, presidente della Commissione Finanze e
Tesoro di Palazzo Madama.
Lo stesso si è dato appuntamento domenica 12 settembre, dalle ore 10:00, allo
svincolo di Irosa, convocando gli amministratori dei Comuni montani interessati
alla norma, mentre si aspetta la delibera di Giunta regionale che perimetra le
zone franche montane dell’Isola.
Sindaci delle Terre alte di Sicilia e Associazione zfm, a seguito dell’incontro che si è tenuto a Roma, lo scorso 3 agosto, “prendono atto delle indicazioni ministeriali per il primo avvio della fiscalità di sviluppo in Sicilia”.
Nella missiva, inviata anche ai vertici delle Istituzioni regionali
e al presidente dell’Anci Sicilia, ribadiscono che la norma di politica
economica in discussione al Senato “è
integralmente compatibile con le vigenti disposizioni legislative e
regolamentari nazionali e comunitarie” e che la giurisprudenza comunitaria “prevede
la possibilità della Regione Siciliana di adottare interventi autonomi di
politica economica, la cosiddetta fiscalità di sviluppo”.
“Niente de minimis”, precisano con chiarezza, “quello che proponiamo è un
percorso legislativo correttivo”, di ciò che è accaduto in passato.
«Agli operatori economici delle aree montane dell’Isola – affermano i
rappresentanti del comitato – occorre, nell’immediato, uno strumento
strutturale che gli permetta di guardare al futuro con fiducia, altrimenti sarà
l’ecatombe della maggioranza delle piccole imprese artigianali e commerciali
che ancora resistono in montagna».
Sono stati posti all’attenzione altri due punti. Le risorse iniziali, individuate
dal MEF, 145,5 milioni di euro per la start up della Legge, vengano “destinate alla
parziale riduzione dei contributi INPS anziché per abbattimento dell’Imu e
dell’IRPEF”, come indicato dalla burocrazia di via XX Settembre.
L’altra questione sollevata e condivisa unanimemente dal Parlamento regionale,
nella seduta dell’11 maggio 2021, è legata all’Iva all’importazione.
«L’Assemblea Regionale Siciliana ha dato al Governo un atto di indirizzo
inequivocabile – afferma il Comitato regionale – ovvero, di impegnarsi affinché
il cespite tributario dell’Iva all’importazione maturato in Sicilia sia
destinato alla copertura strutturale delle disposizioni concernenti
l’istituzione delle zone franche montane».
Nei prossimi giorni il governo regionale sarà impegnato nella definizione di
alcuni accordi con lo Stato, che passeranno dalla Conferenza Stato-Regioni,
altri, – che segneranno il futuro della Sicilia – dalla Commissione Paritetica.
«I delegati del Governo regionale a trattare con lo Stato – chiosano i
rappresentanti del Comitato – valorizzino quanto siamo riusciti a spuntare in
questi mesi di estenuante discussione e, soprattutto, rispettino la volontà
espressa dall’ARS sulla destinazione dell’Iva all’importazione. Su quella,
senza un ulteriore passaggio in Aula, quindi, dal punto di vista politico
istituzionale, non c’è spazio di interpretazione».
I prossimi giorni saranno cruciali: la Giunta regionale sarà chiamata a
deliberare sulla proposta di perimetrazione dei territori, redatta
dall’assessore Mimmo Turano e i “tavoli tecnici” romani destineranno
alle zfm le risorse considerate di “start up” dal Comitato.
«Veglieremo sulle scelte politiche in discussione», concludono e per questo il Comitato regionale ha dato
appuntamento ai sindaci e agli amministratori a domenica 12 settembre dalle ore
10:00 allo Svincolo di Irosa. In prossimità dell’Autostrada che collega Palermo
a Catania.