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Caltanissetta, scarseggia il grano e aumenta il costo del pane: prezzi cresceranno dai 20 ai 60 centesimi

Redazione 2

Caltanissetta, scarseggia il grano e aumenta il costo del pane: prezzi cresceranno dai 20 ai 60 centesimi

Mer, 15/09/2021 - 11:47

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Quanto è prezioso il pane a Caltanissetta? Sempre di più a causa dell’incremento dei costi delle materie prime per il confezionamento. Un valore che farà lievitare il prezzo fino a 60 centesimi in più per ogni chilogrammo.

Antonio Amico, facente funzioni di presidente della categoria dei panificatori, ha spiegato che si tratta di un incremento necessario per la categoria che ha la necessità di “adeguarsi” ai nuovi costi di produzione e confezionamento.

“Il nuovo prezzo – ha spiegato l’azienda Molini Riggi – è determinato da diversi fattori, primo fra tutti l’aumento della produzione del grano che, dopo la trebbiatura, è stato proposto al mercato a 52 centesimi invece che 25. La produzione siciliana è stata molto apprezzata a livello nazionale e gran parte del raccolto è stato acquistato dal più grosso imprenditore commerciale italiano del settore Casillo che fornisce la farina ai più noti pastifici in campo nazionale”.

Il “grido di allarme”, però, non si ferma al caso locale ma si estende a tutta la filiera a livello mondiale toccando campi agricoli, molini, pastifici, panifici e, in generale aziende alimentari. L’acquisto in massa del grano siciliano è solo una causa di una penuria che i pastifici sottolineano “non essersi vista nemmeno ai tempi della guerra”. Il Canada, uno dei maggiori produttori di grano al mondo, ha dimezzato la sua produzione offrendo al mercato “solo” 3,5 milioni di tonnellate invece che 6,5.

Da qui è stata generata una reazione a catena inarrestabile: “E’ aumentato del 90% il costo della farina che prima acquistavano a 40-45 centesimi al chilo mentre ora è di 80 centesimi al chilo, ma sono aumentati pure il gas e l’energia elettrica del 40%, e tutti gli altri ingredienti per preparare il pane – ha proseguito Amico -. Per cui è evidente che bisogna aumentare il prezzo di vendita del pane, anche se solo di pochi centesimi al chilo, perché non possono essere più mantenuti i prezzi precedenti”.

Un “boccone amaro” per le famiglie che già faticavano ad arrivare a fine mese e che vedevano nel pane un alimento del quale non poter fare a meno.

Solo per fare qualche esempio basta precisare che il pane di grano duro passa da 2,40 al massimo di 3,00 euro al chilo; il pane a lievitazione naturale passa da 3,00 a 3,20 al chilo e quello confezionato con grano tenero da 3,40 a 3,60 euro sempre al chilo, una mafalda per la scuola da 50 a 60 centesimi.

L’incremento “suggerito” non sarà necessariamente applicato da tutti i panificatori perché, con il libero mercato, ciascun imprenditore potrà decidere se adeguare il listino prezzi alle indicazioni di categoria o variare. Anche in questo caso a influire saranno i “costi fissi” e tutto varierà in base alle esigenze aziendali. Un’impresa – a conduzione familiare o con dipendenti esterni, con un locale di proprietà o in affitto – potrebbe far oscillare il prezzo finale per il consumatore.

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