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Sicilia, Camere di Commercio: esposto Codacons per la riorganizzazione

Redazione 2

Sicilia, Camere di Commercio: esposto Codacons per la riorganizzazione

Mar, 31/08/2021 - 10:31

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Il Codacons ha presentato una diffida alla Regione, al Ministero dello sviluppo economico e al Ministero dell’Economia, affinché sia data attuazione immediata alle norme del Decreto Sostegni bis che prevedono la riorganizzazione delle camere di commercio della Sicilia.

Nell’ambito della conversione in legge del “Decreto Sostegni bis” è stata inserita una norma, l’art.54-ter: (Riorganizzazione del sistema camerale della Regione siciliana) che prevede che “la Regione siciliana, in considerazione delle competenze e dell’autonomia ad essa attribuite, può provvedere, entro il 31 dicembre 2021, a riorganizzare il proprio sistema camerale, anche revocando gli accorpamenti già effettuati o in corso alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, nel rispetto degli indicatori di efficienza e di equilibrio economico nonché del numero massimo di camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura previsto dall’articolo 3, comma 1, del decreto legislativo 25 novembre 2016, n. 219, e assicurando alle camere di commercio di nuova costituzione la dotazione finanziaria e patrimoniale detenuta da quelle precedentemente esistenti nella medesima circoscrizione territoriale». Sulla base di tale disposizioni gli enti locali devono quindi provvedere alla riorganizzazione del sistema camerale e, in questa fase, far sì che operino le circoscrizioni territoriali della Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Catania e della Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Ragusa, Siracusa, Caltanissetta, Agrigento e Trapani – spiega il Codacons -.

La normativa prevede poi che con decreto del Ministro dello sviluppo economico, d’intesa con il presidente della Regione siciliana, sia nominato un commissario ad acta per ciascuna delle predette Camere di commercio.

Per tali motivi il Codacons ha diffidato «gli enti preposti ed i soggetti competenti a compiere l’atto del loro ufficio e quindi a voler avviare il procedimento ex lege, e per l’effetto provvedere alla nomina dei vertici delle istituende Camere di commercio».

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