CALTANISSETTA – “In questa operazione che e’ un’operazione di investigazione pura, non ci sono personaggi che collaborano e non ci sono denunce all’autorita’ giudiziaria. E’ un dato su cui bisogna riflettere”. Lo ha affermato il procuratore facente funzioni di Caltanissetta, Gabriele Paci, nel corso della conferenza stampa sul blitz antimafia “La bella vita”, condotto dalla Squadra mobile e coordinato dalla Dda nissena.
“Nonostante la costituzione di comitati, le forze dell’ordine – ha sottolineato Paci – non possono contare su una collaborazione della societa’ civile. Tutto questo associazionismo non ha portato a nulla di che. Attivita’ di indagine pura svolta dalla Polizia di Stato in totale assenza di input anche da parte dei collaboratori di giustizia”. Il procuratore Paci ha anche sottolineato come a “Caltanissetta dopo tanti anni riprendiamo a parlare di mafia. Forse a qualcuno sembrava fosse un porto franco e invece non e’ cosi'”.
“I commercianti quando venivano avvicinati per pagare il pizzo – ha detto Marzia Giustolisi, dirigente della Squadra mobile di Caltanissetta – divenivano accondiscendenti nel momento in cui veniva detto loro che i soldi servivano per mantenere i detenuti in carcere”. Il pizzo veniva chiesto a tappeto. “Spaziavano dall’imprenditore edile alla ristorazione”” ha detto il pm della Dda nissena Pasquale Pacifico. (Agi)