Sara’ giudicato con rito abbreviato Davide Corallo (nella foto), carabiniere sospeso dall’Arma e accusato dell’omicidio, il 10 novembre del 2019, del cuoco di Modica Peppe Lucifora. Lo ha deciso la Corte di Assise di Siracusa. Il militare, unico imputato, e’ in carcere dal 15 giugno del 2020. La corte (presidente Tiziana Carrubba, a latere Carla Frau) ha ammesso l’abbreviato condizionato alla integrazione probatoria testimoniale di due professionisti che avrebbero preso in esame gli elementi relativi anche alla presenza del dna di Davide Corallo nella abitazione di Lucifora come richiesto dagli avvocati della difesa Orazio Lo Giudice e Piter Tomasello.
Il corpo di Lucifora 57 anni, venne rinvenuto – il 10 novembre del 2019 – chiuso a chiave all’interno di una stanza della sua abitazione di largo XI febbraio al quartiere Dente di Modica. I parenti della vittima, Orazio, Giorgio e Pietro Lucifora si sono costituiti parte civile attraverso l’avvocato Ignazio Galfo. I due consulenti citati dalla difesa sono il medico legale Maurizio Saliva e il biologo ed ex comandante del Ris di Parma, generale in congedo Luciano Garofano.
La Procura di Ragusa aveva sollecitato per Corallo il giudizio immediato e la difesa aveva gia’ allora avanzato richiesta di rito alternativo rigettata dal gup che invio’ processo dinanzi alla Corte di Assise. Le tracce del dna raccolte dai Ris dei carabinieri in casa di Lucifora consentirono di ricondurre alla presenza di Corallo in quella abitazione nell’arco di tempo in cui il delitto e’ stato consumato. Lucifora prima tramortito da un colpo violento, era morto soffocato per strangolamento senza riuscire a opporre resistenza. Il medico legale Maurizio Saliva, indicato dalla difesa verra’ sentito nell’udienza del 6 luglio