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Caltanissetta. “Standing Ovation” in Cattedrale per l’elezione di mons. Giuseppe La Placa vescovo di Ragusa.

Redazione 1

Caltanissetta. “Standing Ovation” in Cattedrale per l’elezione di mons. Giuseppe La Placa vescovo di Ragusa.

Dom, 09/05/2021 - 09:32

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CALTANISSETTA. L’annuncio dell’elezione di Mons. Giuseppe La Placa a nuovo Vescovo della Diocesi di Ragusa, al termine del Pontificale di S. Michele da parte del Vescovo Mons. Mario Russotto, ha suscitato una standing ovation nella Cattedrale al massimo della capienza possibile e tanto gioioso apprezzamento tra le centinaia di fedeli che hanno seguito la diretta streaming.

Un figlio della nostra Chiesa nissena è stato scelto dal Santo Padre per rinsaldare quei legami storici e spirituali che legano da oltre un secolo le due comunità ecclesiali: dal Venerabile Mons. Giovanni Jacono da Ragusa, Vescovo di Caltanissetta dal 1921 al 1956, a Mons. Angelo Rizzo, di Montedoro, Vescovo di Ragusa dal 1974 al 2002, al nostro Vescovo Mons. Mario Russotto che guida la Diocesi dal 2003.

Il legame tra queste due Chiese sorelle è stato il filo conduttore sia dell’intervento del Vescovo Mario immediatamente prima dell’annuncio, che del saluto-ringraziamento di Mons. La Placa, al termine della celebrazione.

«Tutto è iniziato con Mons. Guttadauro – ha esordito il Vescovo Mario – che volle qui suo nipote Giuseppe Francica Nava, cresciuto nel nostro Seminario, sacerdote incardinato nella nostra Diocesi, Rettore del Seminario e Vescovo ausiliare, poi Arcivescovo e Cardinale di Catania. Lì egli ha accolto quel giovane desideroso di diventare sacerdote, al quale Siracusa aveva chiuso le porte perché era povero, ha accolto Giovanni Jacono, proveniente da Ragusa. E Giovanni Jacono, esattamente un secolo fa, nel 1921 fu mandato dal Papa a Caltanissetta come Vescovo, successore del Venerabile Antonio Augusto Intreccialagli.

In questi cento anni tante storie sono state scritte dalla penna degli uomini con l’inchiostro dello Spirito. Nel 1974 un figlio di questa Chiesa, Mons. Angelo Rizzo, è stato nominato Vescovo di Ragusa: è stato il Vescovo che mi ha cresciuto, mi ha ordinato sacerdote; e così nel 2003 Ragusa ha restituito il dono, e sono stato nominato Vescovo di Caltanissetta.

Così, in questo ultimo decennio, il Signore ha come disegnato un Pentateuco di grazia. Prima tre Venerabili: Marianna Amico Roxas, Giovanni Jacono, Angelico Lipani; e dopo aver riportato Mons. Jacono qui in Cattedrale, altre due straordinarie grazie, che io considero miracoli di benevolenza di Dio attraverso Mons. Jacono a questa sua Chiesa. Due carezze: lo scorso anno, Mons. Francesco Lomanto eletto Arcivescovo di Siracusa, oggi, un altro figlio di questa Chiesa va a pareggiare i conti con Ragusa; dopo cento anni dalla venuta di un Vescovo ragusano a Caltanissetta, ecco che Dio sceglie un figlio di questa Chiesa come Vescovo di Ragusa, nella persona del mio Vicario generale Mons. Giuseppe La Placa».

Commozione ed orgoglio di Pastore per una Chiesa che cresce nelle parole del Vescovo Mario:

«I disegni di Dio sono sempre misteriosi, a volte non riusciamo a dipanarci con quei fili sottili di grazia che Lui va tessendo nella nostra storia; e in questo mistero la nostra vita è intrisa di sofferenza e di gioia e proprio quando avverti che la tua anima è attanagliata da tante sofferenze, da tanti dolori, l’abbandono fiducioso in Dio apre spiragli di grazia e illumina di immenso il nostro cuore.

Abbiamo stilato i nostri Orientamenti Pastorali fino al 2029 e di tappa in tappa questa piccola grande Chiesa, non perché noi lo volessimo, ma grazie ai sacerdoti, ai quali va il mio abbraccio e la miagratitudine, grazie ai religiosi e alle religiose, grazie a voi, figlioli del laicato, piano piano questa Chiesa diocesana è salita in cattedra.

Lo dico con l’umiltà di chi sa di non avere meriti, ma lo dico con orgoglio, l’orgoglio di Pastore di questa Diocesi nissena, questo territorio, nel centro della nostra isola, spesso abbandonato, trascurato, calpestato, deriso, umiliato. In questo territorio la nostra Diocesi è diventata maestra, ripeto, lo dico con l’orgoglio di essere vostro Vescovo, perché è vostro merito, maestra di vita spirituale e pastorale. E quindi va data lode a Dio: non siamo sempre agli ultimi posti. Lo dico dichiarando il merito dei miei preti, dichiarando il merito di voi fedeli laici: questa Chiesa ha fatto scuola in Italia. Continua a fare scuola, perché non ha mai cercato cose superiori alle proprie forze, non ha mai voluto vantarsi di alcunché, se non della propria piccolezza.

E continuiamo a registrare il favore di Dio, ad accogliere il suo sguardo di benevolenza, su questa piccola sua sposa, che Lui ha guardato, nell’umiltà e nell’umiliazione, ma nella fedeltà della sua condizione, del suo Sì senza paura a Dio e alla storia».

Grande emozione nelle parole di ringraziamento del Vescovo eletto Mons. La Placa, per tutti Don Pino, che nei suoi 15 anni da Vicario ha dialogato con accogliente cordialità con tutte le espressioni della comunità ecclesiale e con sapiente intelligenza con tanta parte della società civile del territorio:

«Il 29 aprile scorso, il Nunzio Apostolico in Italia mi ha voluto incontrare a Roma per comunicarmi che il Santo Padre papa Francesco mi aveva nominato Vescovo della Diocesi di Ragusa. Potete immaginare la trepidazione e il tumulto di sentimenti che quelle parole hanno scatenato nel mio cuore. Sono perfettamente consapevole dell’incolmabile dislivello tra la grandezza della chiamata ricevuta e la povertà della mia umanità e della mia risposta; tuttavia mi dà conforto e forza sapere, avendolo sperimentato in questi 35 anni di sacerdozio, che il Signore, pastore buono e bello delle nostre anime, continuerà ad assumere questa mia povera umanità e servirsi di essa per manifestare la potenza del suo amore e per comunicare la sua grazia e la salvezza a coloro che oggi Egli mi affida».

Infinita gratitudine al Signore, filiale ringraziamento a Papa Francesco, nel saluto del Vescovo Giuseppe e un pensiero alla sua nuova Chiesa che è stato chiamato a guidare:

«Vorrei innanzitutto salutare e benedire la Chiesa che il Signore mi ha dato in sposa e che già sento di amare, come ho amato quella che mi ha generato alla fede. un caro saluto al carissimo e stimatissimo Mons. Carmelo Cuttitta, ai presbiteri e diaconi della mia nuova Diocesi: li ho già affidati al Signore e ho pregato per ciascuno di loro sulla tomba di San Pietro, insieme al clero saluto il santo popolo di Dio, in tutte le sue variegate espressioni: vengo a voi in semplicità di cuore, nel nome del Signore, per servire la vostra gioia.

Un grazie affettuoso al nostro Vescovo Mario, per la testimonianza di fede con la quale ha illuminato in questi anni il cammino credente della Chiesa nissena. Grazie per la fiducia che ha voluto dimostrarmi chiamandomi ad essere suo stretto collaboratore, prima come pro-vicario generale, accanto all’amatissimo Mons. Liborio Campione e poi come Vicario generale.

Sono stati anni belli e intensi nei quali ho da lui ricevuto la preziosa testimonianza di un servizio alla Chiesa reso quotidianamente, con generosa passione e amorosa dedizione.

Nelle misteriose trame d’amore che il Signore intreccia per la salvezza dei suoi figli, questa mia nomina, come è stato ricordato, allunga e rafforza la catena di grazia tra le nostre due Chiese sorelle.

Il Signore che mi ha chiamato ad essere anello di questa catena mi guidi con l’azione del suo spirito infondendomi un po’ della sapienza e della santità di vita di questi venerati e amati pastori.»

Ha avuto una parola di affettuoso ringraziamento per tutti Mons, La Placa, laici e religiosi, e soprattutto per i «carissimi confratelli nel sacerdozio, per il dono della vostra amicizia e per la comunione presbiterale che abbiamo vissuto insieme, i presenti e quelli che il Signore ha già chiamato a sé. Tra questi un grato ricordo va a Mons. Garsia, il Vescovo che mi ha ordinato sacerdote ed in particolare desidero ricordare il parroco della mia parrocchia di origine, padre Arcangelo Tumminaro, che per primo ha scorto i segni della mia vocazione al sacerdozio».

Mons. Giuseppe La Placa, 58 anni, Vicario generale e Moderator Curiae della Diocesi, è sacerdote dal 1986, nel 1993 ha conseguito la Licenza in Filosofia Teoretica presso la Pontificia Università Gregoriana e insegna Filosofia Sistematica presso l’Istituto Teologico “Guttadauro” e Filosofia presso il Liceo Classico “P. Mignosi”. È Cappellano di Sua Santità dal 2009, ha una vasta e profonda esperienza pastorale, sia nelle comunità parrocchiali che come Direttore e Assistente di diversi Uffici Diocesani.

La cura della comunicazione ha contraddistinto negli ultimi anni il suo impegno. Autore di diverse pubblicazioni, giornalista pubblicista, è direttore responsabile del periodico diocesano “L’Aurora”, del “Monitore Diocesano” (organo ufficiale della Curia Vescovile) e del “Guttadauro” rivista dell’Istituto Teologico diocesano.

Direttore dell’Ufficio Stampa diocesano, ha curato con apertura culturale e sapienza relazionale i rapporti con il mondo dell’informazione qualificando ulteriormente nei mass media la presenza della Diocesi e delle sue attività.

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