Salute

Pasqua: Coldiretti, solo in quattro a tavola, spesa di 55 euro

Redazione

Pasqua: Coldiretti, solo in quattro a tavola, spesa di 55 euro

Sab, 03/04/2021 - 10:12

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La chiusura a Pasqua restringe non solo la liberta’ di movimento ma anche le tavole nelle case con una media di quattro persone a celebrare la festa con piatti tipici e di buon augurio rispetto alle tradizionali mega riunioni di famiglia. E’ quanto emerge dall’indagine Coldiretti/Ixe’ sulla Pasqua degli italiani al tempo del Covid, secondo la quale l’88 per cento degli italiani trascorrera’ il pranzo di Pasqua tra le mura domestiche, mentre solo un 10 per cento approfittera’ delle deroghe per uscire da casa nei limiti previsti.

Con la Pasqua blindata gli italiani – sottolinea la Coldiretti – cercano di trovare soddisfazione nel cibo, in cucina e a tavola, con una spesa di 55 euro a famiglia in aumento del 15 per cento rispetto allo scorso anno ma ben al di sotto dei valori del passato con ristoranti, trattorie e agriturismi aperti. In aiuto delle famiglie – continua Coldiretti – arrivano le consegne a domicilio che si sono diffuse anche negli agriturismi di Campagna Amica Terranostra che si impegnano a consegnare iI pranzo pasquale direttamente nelle case degli italiani.

Se in oltre 1 abitazione su 5 (21 per cento) si tratta – sottolinea la Coldiretti – di una Pasqua in coppia, nel 51 per cento delle abitazioni il pranzo vede riunite da 3 a 4 persone. C’e’ poi una fetta del 5 per cento della popolazione che, per forza o per scelta, festeggia da sola, magari collegandosi in videochiamata con parenti o amici. 

L’impossibilita’ di uscire si riflette anche sul tempo trascorso in cucina per la preparazione del pranzo, con una media di 1,9 ore ma fra quelli che hanno scelto di dedicarsi ai fornelli c’e’ un 21 per cento di appassionati che ha deciso di spendere da una a due ore di tempo ai fornelli e poi c’e’ una quota dell’11 per cento di maratoneti della cucina che supera le 3 ore per portare in tavola piatti di ogni tipo.

Ma ci sono anche 5,6 milioni di italiani in poverta’ assoluta costretti spesso a chiedere aiuto per mangiare in queste feste di Pasqua, un milione in piu’ rispetto allo scorso anno con il record negativo dall’inizio del secolo, secondo l’analisi della Coldiretti su dati Istat.

Fra i nuovi poveri – sottolinea la Coldiretti – ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attivita’ saltuarie che sono state fermate dalla limitazioni rese necessarie dalla diffusione dei contagi per Covid.

A portare serenita’ sulle tavole di 20mila famiglie l’iniziativa promossa da Coldiretti, Filiera Italia e Campagna Amica con la partecipazione delle piu’ rilevanti realta’ economiche e sociali del Paese con l’offerta di un pacco di oltre 50 chili con prodotti 100 per cento made in Italy. 

Anche per sostenere il lavoro e l’economia del territorio nazionale, il 95 per cento degli italiani ha deciso di scegliere prodotti italiani a secondo l’analisi della Coldiretti/Ixe’. Da nord a sud si riscoprono a tavola le ricette che caratterizzano le diverse aree del Paese come per esempio gli gnocchi filanti in Piemonte, la minestra di brodo di gallina e uovo sodo e le pappardelle al ragu’ di coniglio in Toscana ma anche la corallina, salame tipico accompagnata dalla pizza al formaggio mangiata a colazione in tutto il Lazio.

Se in Romagna sono di rigore i passatelli in Molise e’ l’insalata buona Pasqua con fagiolini, uova sode e pomodori. In Puglia – prosegue la Coldiretti – il principe della tavola pasquale e’ il Cutturiddu, agnello cotto nel brodo con le erbe tipiche delle Murge, in Veneto onnipresenti su tutte le tavole della festa pasquale sono le tipiche vovi e sparasi, uova sode, decorate con erbe di campo e in Trentino le polpettine pasquali con macinato di agnello. Ed e’ certamente l’agnello la portata piu’ attesa e presente in 4 tavole su 10 (41 per cento) con la preferenza – conclude la Coldiretti – a scegliere italiano magari direttamente acquistato dal produttore.

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