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Caltanissetta, “mascherina abbassata e sensibilità urtata”: prende piede la polemica sul post della consigliera Schirmenti

Redazione 2

Caltanissetta, “mascherina abbassata e sensibilità urtata”: prende piede la polemica sul post della consigliera Schirmenti

Lun, 19/04/2021 - 17:48

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“Non approvo che una persona scenda in piazza per chiedere la riapertura delle attività commerciali, non indossando la mascherina esponendo tutti a rischi enormi. Comprendo, però il momento di particolare disagio che tutti stiamo vivendo e le difficoltà di alcune particolari categorie commerciali”.

La consigliera comunale Nina Schirmenti ha commentato così una fotografia (poi rimossa) sul proprio profilo Facebook.

“Ho eliminato il mio post precedente con l’immagine per non urtare la sensibilità di qualcuno, perché non voglio spostare l’attenzione e se ho offeso qualcuno chiedo scusa, ma ribadisco però che è incosciente colui che non indossa i dispositivi correttamente”.

Un post che ha creato una vera bufera dentro i social e all’esterno perché è stato percepito come un accanimento verso chi, al momento, vive una situazione di disperazione.

La partecipazione dei consiglieri comunali è stata molto bassa ma, nonostante ciò, qualcuno ha trovato il tempo di guardare tutte le fotografie per andare a cercare un colpevole. A chiunque è capitato, almeno una volta in questo anno, di togliere distrattamente la mascherina in pubblico – ha dichiarato chi ha letto il commento della consigliera 5 Stelle -. Puntare il dito verso chi scende in piazza a manifestare uno stato di disagio appare come una caccia alle streghe assolutamente fuori luogo e di cattivo gusto”.

Ancora una volta si torna a parlare di “non urtare la sensibilità dei cittadini”. Insopportabile questa frase. Se si è convinti di un errore commesso, si chiede scusa e basta senza troppi giri di parole sull’opportunità o meno di una decisione sbagliata. Il chiedere scusa così, sembra più suggerito da problemi di consenso, qualche like o cuoricino in meno, piuttosto che realmente sentito”.

Una lotta tra “figli e figliastri” nella quale si perdona un panino con la mortadella fuori da un panificio e si condanna un commerciante che teme di finire sul lastrico.

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