Salute

Covid, Palermo i dati erano stati calmierati per evitare “zona rossa”

Redazione 2

Covid, Palermo i dati erano stati calmierati per evitare “zona rossa”

Mer, 31/03/2021 - 23:09

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Prosegue il filone di indagine sui dati Covid inesatti comunicati dalla Regione Sicilia. Questa volta l’attenzione si focalizza su Palermo.

Il 19 marzo – appena una dozzina di giorni fa – la situazione e’ difficile e allarmante a Palermo. Una situazione da “zona rossa”, ma i dati devono essere calmierati per impedire che sia dichiarata davvero.

E se il giorno prima il sindaco Leoluca Orlando, in una occasione pubblica, avvertiva circa il dovere che “abbiamo tutti di evitare il crescere di una strage”, in alcuni uffici della Regione si giocava coi numeri come dentro una oscena contabilita’.

E’ il 19 marzo appunto, ore 13.19, come annota l’ordinanza con cui il gip di Trapani, Caterina Brignone, ha disposto gli arresti domiciliari di tre persone accusate di avere falsificato i dati Covid per scongiurare la zona rossa e altre misure restrittive, nell’ambito dell’inchiesta che vede indagato anche l’ex assessore alla Salute, Ruggero Razza.

Il funzionario della Regione Salvatore Cusimano, chiama il dirigente generale del Dipartimento regionale per le Attivita’ sanitarie e osservatorio epidemiologico dell’assessorato della Salute, Maria letizia Di Liberti – entrambi sono tra gli arrestati – e la informa che si sono accorti del dato riferito a 228 pazienti positivi Covid dell’ospedale Cervello di Palermo, mai comunicati. Lei rimande sbalordita, si legge nel testo.

Poi la informa che “oggi ci sono 1.070 nuovi contagi Covid-19″. Le riepiloga i dati per ogni Provincia: 61 Agrigento, 75 Caltanissetta, 90 Catania, 32 Enna, 81 Messina, 508 Palermo, Ragusa”. Di Liberti “rimane sbalordita”, ripete piu’ volte: “… ma che dici? …ma che dici?”, afferma che non e’ possibile, perche’ se sono questi i dati definitivi, Palermo va immediatamente, subito in “zona rossa”.

E il resto è vicenda nota.

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