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15 anni fa ci lasciava Giovanni Sfalanga, il ricordo del “compare” Pennica: “Ci manchi”

Redazione

15 anni fa ci lasciava Giovanni Sfalanga, il ricordo del “compare” Pennica: “Ci manchi”

Gio, 11/03/2021 - 14:59

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Si dice che un amico è per sempre e tu per me lo sei ancora oggi, anche a distanza di 15 anni della tua tragica scomparsa di quel maledetto giorno.

Sai, caro Giovanni, un tempo non pensavo che ci saremmo allontanati così presto, che la mia e la tua vita avrebbero viaggiato su percorsi paralleli: un tempo davo per scontato che saremmo stati assieme per molti anni, che avresti visto crescere Gabriella che tanto amavi e che saresti diventato anche per Lei, ciò che tu sei per me ancora oggi! quel tempo purtroppo è passato e mi ritrovo qui a pensarti e a scriverti, a immaginarti tra gli angeli in festa insieme a tu mamma la dolce amata Zia Nunziatina, che da circa un anno, ti ha raggiunto finendo la sua agonia che l’attanagliava da 15 anni.

Qui non si sta bene: sorrido, certo, continuo a fare tutto ciò che facevo prima e lo faccio anche con tanto entusiasmo; ma inutile negarlo, mi manchi: mi mancano le tue dolci parole di conforto, i tuoi stupidi scherzi e le nostre risate, mi mancano le tue battute e le tue improvvisate……è Sì…, manchi anche a questa città, e a tutte quelle persone che come un tatuaggio, gli ai lasciato un segno indelebile.

Mi manca proprio tutto di te e se solo potessi rinunciare a un giorno della mia vita per abbracciarti anche per un istante non ci penserei due volte.

Ma devo andare avanti: come si dice… “Non importa in quanti pezzi è stato fatto il tuo cuore: la vita va avanti e non aspetta che si ricomponga”. Non posso abbattermi e non posso fermarmi neanche un po’, e lo faccio anche per te che mi hai sempre incoraggiato a dare il massimo, a non voltarmi mai, a sognare un futuro migliore e a costruirmelo giorno dopo giorno.

Perciò sei dentro di me, caro compare: è anche grazie a te che dall’alto mi guardi se ho la forza e il coraggio di aprire gli occhi e camminare nel lungo sentiero della vita senza avere paura, affrontato anche questa mia nuova “missione” del percorso politico per la nostra città che tanto amavi, coì come facevi tu, con Orgoglio e a testa alta…… avendoti sempre al mio fianco come io stavo al tuo.

Pertanto non voglio abbattermi e non demordo: me lo hai insegnato tu. Mi dicevi sempre di guardare la vita con il sorriso e con la speranza, di viverla a pieno perché in fondo prima o poi tutto finirà.

E allora vivrò così, sorridendo e divertendomi, affinché ogni mia risata permetta al tuo volto di splendere sul mio. Ti voglio bene. Ora e per sempre.

                                                                                             Tuo Compare Vincenzo Pennica

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