Salute

L’ASP di Caltanissetta e i piccoli con diabete: i bambini dimenticati

Redazione

L’ASP di Caltanissetta e i piccoli con diabete: i bambini dimenticati

Lun, 21/12/2020 - 17:27

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CALTANISSETTA – RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO. Sono anni, ormai, che l’Associazione Giovani diabetici del Centro Sicilia (AGDcS), portavoce dei bambini e degli adolescenti con Diabete insulino-dipendente delle province di Caltanissetta, Agrigento ed Enna, chiede alla dirigenza dell’ASP di Caltanissetta di rendere adeguata l’assistenza nel bacino del centro Sicilia, attraverso la stabilizzazione dell’equipe diabetologica del Centro di Riferimento Regionale di Caltanissetta per il Diabete e l’Obesità in età evolutiva.

Tuttavia, dopo anni di incertezze e silenzi, l’unica risposta è stata l’avvenuta assunzione della dietista con un contratto di un anno. Sebbene accogliamo quest’ultimo atto con favore, constatiamo che si tratta solo di una parziale risposta ai diritti dei nostri bambini. Perché è di diritti che parliamo e non di “contentini” attraverso servizi che non potranno che essere temporanei. E non si dica che la burocrazia limita gli interventi o che Il COVID-19 ha la priorità. Infatti, mai come nel caso del diabete la burocrazia può esprimersi nel suo primitivo significato di “semplificazione nei rapporti tra la pubblica amministrazione e i cittadini”, esistendo un numero elevato di leggi che in pochi atti autorizzerebbero un’assistenza d’eccellenza.

La pandemia, inoltre, rende ancor più urgente l’esistenza di un centro di cura ben strutturato per la corretta gestione del diabete nei piccoli, perché il diabete mal gestito satura il pronto soccorso, perché la convivenza con le restrizioni sociali (didattica a distanza, palestre chiuse, riduzione delle occasioni per attività di movimento quotidiane, ecc.) tende a peggiorare il compenso glicemico, richiede visite e colloqui più frequenti, un’assistenza dietistica e psicologica dedicata, una teleassistenza con personale di supporto integrato nell’equipe, attività di ricerca clinica per osservare gli effetti della pandemia sui piccoli diabetici e definire futuri modelli di terapia.

In queste ultime righe sembra proprio di descrivere quello che avevamo o che pensavamo di avere sino a febbraio: c’era la dietista, la psicologa e la biologa data manager. Se non ché, improvvisamente, il lockdown ha smascherato la fragilità di una struttura sanitaria solo apparentemente garantita dalla dirigenza dell’ASP di Caltanissetta, attraverso una convenzione siglata nel 2015 e mai tutelata nel suo vero significato. Tale Convenzione, infatti, doveva rimediare alle carenze di personale solo temporaneamente, per consentire a chi amministra la sanità nissena di realizzare quanto dalla stessa dichiarato all’Assessorato della Salute della regione Sicilia.

L’istituzione regionale, infatti, ha chiesto con documenti ufficiali la trasformazione in atti di tutte le leggi nazionali e regionali sul diabete e, nel particolare, la creazione e stabilizzazione di un Centro che fosse davvero di Riferimento per i bambini con diabete delle tre province del centro Sicilia. Quel che è avvenuto, invece, qui a Caltanissetta è un’altalena di atti non coordinati tra loro, senza alcuna attenzione al presente e al futuro; e se il presente è poco roseo, il futuro si prospetta nero, visto che se non si provvederà al più presto ad integrare l’equipe con le suddette figure, a rimediare all’assenza del secondo pediatra e di un’altra infermiera, il Centro, riconosciuto come eccellenza in tutta Italia, rischia di chiudere.

In una recente adunanza aperta del Comune di Caltanissetta, la dirigenza dell’ASP ha dichiarato di aver affrontato l’emergenza Covid-19 “riorganizzando i servizi, aggiungendo uomini e nuove logiche gestionali”, lasciando trasparire l’idea che se si lavora bene, anche da una catastrofe come la pandemia si può trarre qualcosa di buono. E allora, perché lasciare indietro i bambini con diabete, perché accontentarsi di un’assistenza fuori legge? E, soprattutto, perché disertare le nostre richieste di confronto, umiliando ulteriormente un’infanzia già tanto tormentata da una grave patologia?

Associazione Giovani diabetici del Centro Sicilia (AGDcS)

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