Salute

Canicattì, lamentele ed “anomalie”: Comune ‘diffida’ Asp Agrigento e si assume l’onere della raccolta rifiuti dei positivi in quarantena

Donatello Polizzi

Canicattì, lamentele ed “anomalie”: Comune ‘diffida’ Asp Agrigento e si assume l’onere della raccolta rifiuti dei positivi in quarantena

Lun, 07/12/2020 - 11:22

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Il Covid mette a dura prova non soltanto la salute degli italiani e la tenuta del sistema sanitario nazionale, ma si insinua in ogni aspetto della vita quotidiana complicando, anzi aumentando, le dinamiche operative delle pubbliche amministrazioni che già, specialmente in Sicilia dove la situazione è stagnante ed asfittica da decenni, sono farraginose e lente.

In questo quadro possiamo inquadrare la vicenda che vede come protagonisti il Comune di Canicattì e l’Asp di Agrigento. L’amministrazione guidata dal sindaco Ettore Di Ventura ha diffidato l’azienda ospedaliera in merito al servizio di raccolta dei rifiuti speciali dei cittadini, alle prese con la quarantena domiciliare, affetti da coronavirus. Da parte di questi ultimi, tantissime segnalazioni sul mancato espletamento del servizio o sulla qualità, a dire degli scriventi, assolutamente lacunosa dello stesso.

Il Comune è stato tempestato di lamentele e ha dovuto rivolgere la giusta attenzione alla problematica, che è “fastidiosa” per chi non deve subire il malfunzionamento del servizio, ma anche altamente pericolosa per la salute pubblica, considerando la tipologia dei rifiuti.

L’amministrazione, tramite l’opera dell’Assessore al ramo Umberto Palermo coadiuvato da tutto l’ufficio A.R.O. (Ambito di Raccolta Ottimale), ha dunque inviato svariate e-mail e note, nel corso delle ultime settimane all’Asp, dopo le ripetute lamentele dei cittadini, per evidenziare oltre che il ritardo del ritiro, anche le “discutibili” modalità I destinatari del servizio avevano inviato, al Comune, foto (in alto) degli addetti alla raccolta che provvedevano al lavoro senza le dovute precauzioni ed ammassando i rifiuti in furgoncini “normali”. Una situazione paradossale che si è trasformata in “emergenza”.

Le richieste del Comune non hanno avuto esito, le lamentele dei cittadini (i tanti positivi costretti a rimanere a casa) sono aumentate, il clima di confusione ed incertezza è dilagato.

Adesso Canicattì, da sabato 5 dicembre, ha deciso di assumersi l’onere raccogliere questa tipologia particolare di rifiuti e di procedere all’indizione di una nuova gara.

In questo rimbalzo di procedure, note, e-mail, diffide ed atti amministrativi, restano “incastrati” i cittadini: a casa con il covid e senza poter smaltire i rifiuti, o riuscendo a farlo con ritardo e dopo numerose lamentele.

Adesso si attendono sviluppi, per la regolarizzazione della situazione ed un chiarimento definitivo delle competenze e delle responsabilità, che almeno in questa occasione non abbia ancora una volta ragione Hebert Samuel, con il suo celeberrimo “Burocrazia, una difficoltà per ogni soluzione”.

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