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Rassegna stampa. Caltanissetta: il cordolo a Santa Lucia c’è ancora

La Sicilia

Rassegna stampa. Caltanissetta: il cordolo a Santa Lucia c’è ancora

Lun, 23/11/2020 - 10:37

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Era il 28 agosto quando gli operatori commerciali della zona Santa Lucia ebbero la spiacevole sorpresa di veder collocare all’inizio di via Redentore un cordolo in plastica funzionale a mantenere costantemente sgombra di vetture in sosta la zona di fermata degli autobus urbani. Alle proteste dei commercianti seguirono colloqui con vari consiglieri comunali, due dei quali – Gianluca Bruzzaniti e Toti Petrantoni – chiesero al sindaco Gambino, tramite una interrogazione, il motivo e l’utilità dell’apposizione di tale cordolo invocandone l’immediata rimozione, stante il fatto che la delimitazione lasciava spazio per il passaggio di una sola fila di vetture, mentre il gruppo M5S diffuse una nota in cui si evidenziava che la collocazione del cordolo era stata decisa “con determinazione autonoma del Comando di Polizia municipale”. Il cordolo, in verità, poteva essere una soluzione per decongestionare il traffico nella zona, ma così non fu perché gli ingorghi (e le auto in sosta selvaggia) si generarono cinquanta metri prima, dall’intersezione di corso Umberto con via Lincoln alla chiesa Santa Lucia. Lì l’ingorgo ci poteva stare, quindi, senza che ci si preoccupasse di evitarli. Più avanti no. Seguirono le assunzioni di impegno da parte di vari consiglieri (tra cui anche esponenti del gruppo consiliare di maggioranza) a risolvere il problema ed anche l’assessore alla Viabilità Marcello Frangiamone ammise che quel cordolo stava causando disagi ai commercianti e problemi per lo stazionamento (temporaneo: il tempo di effettuare l’acquisto) delle auto in prossimità della chiesa. Vennero prese in esame varie proposte, come quella di trasferire la fermata degli autobus in via Maddalena Calafato, davanti il plesso scolastico. Tale proposta prevedeva il ritorno degli autobus in via Redentore dopo una curva a gomito che, alla prova dei fatti (sì, fu fatta anche quella) risultò complicatissima, anche perché l’esperimento fu fatto con il cordolo collocato a centro della carreggiata di via Redentore. Alla fine un po’ tutti si resero conto che il vantaggio del posizionamento del cordolo era inversamente proporzionale ai disagi (pratici ed economici) che esso stava creando. A quel punto anche il gruppo consiliare M5S propose la rimozione del cordolo nelle more del Pums e del Put commissionato dal Comune per creare in città un sistema di circolazione veicolare efficiente e sicuramente migliore dell’attuale. Concetto ribadito nel messaggio settimanale del sindaco mentre annunciava che il cordolo sarebbe stato presto rimosso. Gambino ha anche detto che d’ora in avanti chi non lascerà libero lo spazio di fermata dei bus o si fermerà in doppia fila sarà pesantemente sanzionato. Intanto, dalla collocazione del cordolo alla rimozione (per adesso annunciata come imminente) sono trascorsi quasi tre mesi. Un tempo obiettivamente lungo, troppo lungo, per risolvere un problema “minimo”… E se si fosse trattato di un problema “massimo”?

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