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Busrapido: startup digitale offre soluzione per l’emergenza trasporti

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Busrapido: startup digitale offre soluzione per l’emergenza trasporti

Mer, 11/11/2020 - 12:03

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“L’emergenza trasporti? Noi abbiamo pensato di combatterla così, con una mobilità nuova, sicura e sostenibile”. Gabriele Saija, 25 anni, e Roberto Ricci, 28 anni, sono i fondatori di una startup che potrebbe risolvere il problema dei mezzi sovraffollati: si chiama Busrapido e offre alle aziende e alle scuole un servizio di noleggio autobus con conducente per portare lavoratori ed alunni in sede in modo sicuro, garantendo il rispetto delle distanze, e passando a prenderli direttamente a casa.

“La pandemia ci ha messo di fronte alla necessità di innovare un modello di trasporto non più sostenibile – ci spiega Gabriele -. O decidiamo di non spostarci più, di andare più al lavoro o a scuola oppure ci inventiamo una mobilità diversa. Se il Governo dimezza la capienza disponibile sul bus, va da sé che il numero dei bus deve aumentare. Ci sono tante aziende di trasporto privato, tanti autisti fermi. Solo noi abbiamo 4500 veicoli da mettere a disposizione, anche da domani mattina”.

La startup è nata nel 2016 dalle menti di Gabriele e Roberto, i quali cercavano un modo far sì che gli autobus con conducente si potessero prenotare online.

L’idea di creare una specie di Booking per i pullman si è rivelata vincente: oggi Busrapido è il primo sito di prenotazioni di autobus a noleggio in Italia con 1 milione di euro di fatturato nel 2019 e circa 50.000 passeggeri trasportati, è attivo con 350 aziende di trasporto partner e una flotta di 4500 veicoli.

“Avevamo grandi progetti per la primavera del 2020, ma poi è arrivata la pandemia che ci ha costretto a cambiare le carte in tavola – racconta Gabriele -. Abbiamo avuto tantissime cancellazioni. E quindi ci siamo detti: perché non provare a inventare qualcosa di diverso che possa aiutare concretamente le persone in questo momento?”.

Dopo le trattative con comuni, aziende e scuole, i giovani imprenditori sono riusciti a stipulare gli accordi per dar vita al tipo di trasporto che avevano in mente. Un trasporto sicuro, prima di tutto.

“A bordo dei mezzi privati che mettiamo a disposizione per trasportare lavoratori o studenti abbiamo dei protocolli rigidissimi – afferma Gabriele -. Ci sono i termoscanner e il dispenser del gel igienizzante per le mani. L’autista indossa i dispositivi di protezione e quest’ultimi vengono distribuiti ai passeggeri, qualora ne fossero sprovvisti.

Inoltre grazie al sistema di prenotazione online ognuno ha il suo posto a sedere, rigorosamente distanziato dagli altri. Viene poi facilitato il tracciamento, dato che di ogni passeggero conosciamo nome e cognome. Inoltre trasportando solo dipendenti di una certa azienda o compagni di classe con un servizio ad hoc non si è a contatto con sconosciuti”.

Sicurezza e comodità: ma a quale prezzo? I costi dipendono dal tempo di utilizzo del veicolo (che può essere una navetta come un autobus a due piani), dell’autista e dal numero di km da percorrere.

Il riferimento è sempre al costo abituale degli spostamenti casa-lavoro con l’auto di proprietà: se a Roma, ad esempio, il prezzo del pass per il parcheggio è di 70 euro al mese, a cui aggiungere il costo della benzina e degli spostamenti (tra i 150 e i 250 euro al mese), i due cercano di offrire una soluzione che possa rientrare in quella forbice, attorno ai dieci-tredici euro al giorno a persona.

Il costo verrà concordato anche con l’azienda, con la quale Busrapido fa una serie di calcoli: dopo aver acquisito gli indirizzi dei dipendenti, usa un algoritmo per mappare le abitazioni (ponendo come condizione, ad esempio, che il dipendente non debba camminare più di cinque o dieci minuti per raggiungere il punto di raccolta) e vengono così tracciate le linee di autobus da proporre alle aziende.

Il valore aggiunto della startup ideata dai due under 30 è quello, da una parte, di alleggerire il trasporto pubblico, sprofondato con la ripresa delle scuole e del lavoro dopo l’estate in un profondo caos, e dall’altra, alleggerire le aziende che fanno sforzi, anche economici, per garantire la sicurezza dei dipendenti e poi rischiano che gli stessi si ammalino nel tragitto casa-lavoro.

“Vogliamo davvero fare qualcosa per migliorare la situazione che stiamo vivendo – conclude Gabriele -. Noi italiani siamo bravissimi a risolvere un problema quando ce lo troviamo di fronte, un po’ meno a prevederlo. Sapevamo che con i trasporti pubblici sarebbe scoppiato il putiferio a settembre. Abbiamo fatto poco? Non importa, il passato non si può cambiare, ma sul futuro possiamo ancora lavorare. E quello che mi auguro che nasca è una mobilità diversa, economica, fatta di mezzi nuovi e sicuri, finalmente rispettosa dell’ambiente e delle persone”.

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