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Sicilia: la Regione cercherà personale più giovane e digitale

La Sicilia

Sicilia: la Regione cercherà personale più giovane e digitale

Lun, 26/10/2020 - 08:55

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La Regione talent – scout di personale in cerca d’autore potrebbe investire in futuro sui giovani. Nel processo di riordino della macchina amministrativa che il governo regionale comincia a delineare dopo la finestra triennale dei pensionamenti, c’è chi chiede strada e avanzamenti come i funzionari a cui il presidente della Regione Nello Musumeci ha dedicato la sua più recente “bolla di scomunica”, ma potrebbe svilupparsi anche un altro tipo di canale.

Sta incontrando infatti in larga parte una favorevole verifica sul campo l’Avviso 26 del 2018 del Fondo sociale europeo sui tirocini che ha coinvolto 110 ragazzi siciliani, 38 a Palermo, 32 a Catania, 27 a Messina e 12 a Enna. Soddisfatto il prorettore vicario dell’Università degli studi di Palermo Fabio Mazzola che coordina il progetto di Palermo: «Quel che è certo –spie – ga – è che si formano ragazzi dotati di professionalità ampiamente spendibili». Molti di questi giovani spesso finiscono infatti per essere intercettati dalle società che curano l’assistenza tecnica per i programmi comunitari, pagata a fior di quattrini dalla Regione: «Queste – aggiunge – sarebbero professionalità che potrebbero tornare utile per i quadri alla Regione».

«Le università hanno organizzato il corso facendo da tutor nel processo di accompagnamento della fase di tirocinio per assicurare la qualità del processo». Quanto potrà funzionare questo meccanismo come cinghia di trasmissione del reclutamento del personale dipende dalle scelte, nel medio e lungo periodo che la Regione farà.

Già in passato i corsi – concorsi via Formez hanno portato risorse fresche all’interno della macchina regionale posteggiata da tempo sull’inerzia della mancanza dei concorsi «credo che questa esperienza il cui l’università fa da collante assicurando l’intera regia all’operazione possa ripetersi anche con altre amministrazioni –commen – ta ancora Fabio Mazzola che è anche professore di politica economica del dipartimento di scienze economiche, aziendali e statistiche dell’Università di Palermo: «È stato anche un modo per far dialogare tra loro i vari atenei che su questo progetto si sono confrontati».

L’iniziativa prevede che dopo la formazione in aula curata dalle università ci sia infatti un periodo di tirocinio di 12 mesi negli uffici della Regione per arrivare poi a una verifica nuovamente tra i banchi, nel palleggio virtuoso tra studio ed esperienza, pratica e mestiere. Quasi 800 le domande pervenute presso l’ateneo palermitano per partecipare al progetto che prevede un compenso lordo di 1600 euro se si viene da fuori Palermo e 1100 euro se ci si trova già nel capoluogo siciliano.

La aree tecniche da cui si è potuto attingere hanno riguardato le competenze giuridiche ed economiche, ma anche gestionali con architetti e ingegneri verso una professionalizzazione maturata anche nel campo articolato e vasto della gestione dei progetti europei gli unici che tengono in vita, all’in – terno dell’amministrazione regionale, la fiamma a volte debole degli investimenti. Un contatto pratico con il mondo del lavoro per accorciare le distanze e sviluppare un riflesso concreto e pratica dell’Europa dei numeri e dei soldi nella dimensione attiva del lavoro.

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