Salute

Il Comune di Caltanissetta liquida quasi 10mln di euro all’Ato rifiuti

Redazione

Il Comune di Caltanissetta liquida quasi 10mln di euro all’Ato rifiuti

Mar, 20/10/2020 - 09:27

Condividi su:

CALTANISSETTA – Il Comune di Caltanissetta ha liquidato all’ex Ato rifiuti Cl 1 la somma di 9milioni 747mila 857,77 euro per debiti pregressi dei quali tanto si è discusso con pareri discordanti sulla loro effettiva esistenza. L’atto di liquidazione della somma è stato adottato dal dirigente dei servizi finanziari Claudio Bennardo. Porta il numero 92 ed è stato adottato il 7 ottobre scorso ma è stato pubblicato, e quindi reso noto, ieri a distanza di 12 giorni dalla sua adozione.

La somma è stata imputata al capitolo 30911 del bilancio del Comune per l’anno in corso che aveva una disponibilità di 10milioni 753 mila 452,78 euro. E’ stata impegnata e liquidata perché «spettante all’Ato Cl 1 SpA in liquidazione per i costi imputati a questo ente in conseguenza dell’approvazione dei bilanci relativi agli esercizi dal 2013 al 2018». Più precisamente è stata liquidata e pagata la nota di addebito emessa dall’Ato Cl 1 il 31.12.2014 che era di 12.907.511 euro e ora ridotta a 9.747.857,77 euro per la decurtazione di 3.159.653,23 euro per “pagamenti o riscossioni effettuati a favore dell’Ato Cl 1” per riscossione Tarsu per gli anni dal 2005 al 2009 per cui “è stato verificato che la spesa complessiva da liquidare con il presente atto ammonta a 9.747.857,77”.

Il sindaco Roberto Gambino da mesi aveva reso noto di voler chiudere la partita con l’Ato rifiuti, annunciando di voler attingere le somme dalla Cassa Depositi e prestiti con tasso agevolato e restituzione in 30 anni. Da più parti c’era stato anche l’appello a non approvare i bilanci dell’Ato, perché tardivi e perché la “due diligence” che l’amministrazione Ruvolo aveva chiesto al prof. D’Alcontres arrivava a conclusioni diverse. C’è anche il fatto che l’atto della “due diligence” è al momento secretato e da diverse parti è stato chiesto a Gammino di rendere note le conclusioni «per un atto di trasparenza». (di Luigi Scivoli, fonte La Sicilia)