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Migranti, Il sindaco di Caltanissetta: “Le nostre città sono bombe ad orologeria”

Redazione

Migranti, Il sindaco di Caltanissetta: “Le nostre città sono bombe ad orologeria”

Lun, 24/08/2020 - 12:05

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“Le nostre città stanno diventando delle bombe a orologeria. Le politiche di accoglienza non si fanno con le ordinanze deportatorie e propagandistiche, ma con una seria pianificazione dei flussi migratori e soprattutto con un contatto diretto con l’Europa. Lei ci ha insegnato negli ultimi tempi come si tratta con Bruxelles. Per queste ragioni confido in lei presidente, che ha sempre ascoltato le ragioni dei sindaci e che ci è sempre stato vicino e che sicuramente tutelerà il nostro operato, supportandolo con fatti concreti”. E’ un passaggio della lettera che il sindaco di Caltanissetta, Roberto Gambino, ha indirizzato al premier Conte all’indomani dell’ordinanza firmata dal governatore siciliano, Nello Musumeci, che prevede entro la mezzanotte di oggi lo svuotamento dei centri di accoglienza e degli hotspot nell’Isola.  Lo scorso 13 agosto il Consiglio comunale di Caltanissetta, durante una seduta straordinaria dedicata proprio al tema dell’immigrazione, ha votato all’unanimità un atto di indirizzo per chiedere al Governo e al Viminale la chiusura del Cara e la riconversione della struttura salvaguardando i livelli occupazionali. Ma dal Consiglio comunale, spiega il primo cittadino nella lettera indirizzata al presidente del Consiglio, è arrivata anche un’ulteriore richiesta “un ristoro economico e finanziario nei confronti della città per il notevole peso e per il disagio subito dal territorio a causa della presenza del Cara e del Cpr da ben 22 anni sul nostro territorio”.

Il sindaco Gambino ricorda come la propria comunità sia sempre stata “accogliente e solidale”, ma “adesso i livelli di tensione sono diventati troppo alti, l’ho scritto alla ministra Luciana Lamorgese tempo addietro, la quale ha soltanto deciso di intensificare la presenza delle forze dell’ordine per contenere eventuali fughe dal centro di accoglienza”.  Per il primo cittadino “questa politica sorda alle richieste dei sindaci ci mette in grandi difficoltà con la nostra gente. Noi abbiamo il dovere di tutelare i cittadini e siamo il primo presidio di confronto per loro. Chi prende le decisioni deve sapere che poi ogni sacrosanta mattina varchiamo la soglia del palazzo di città, non senza, soprattutto nell’ultimo periodo, essere seguiti – conclude Gambino – da improperi di vario genere proprio a causa della presenza dei migranti al centro di accoglienza di Pian del Lago”.   

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