Il lavoro che faceva era troppo noioso e allora, dopo aver lasciato il posto, ha deciso di trascinare in tribunale l’azienda per la quale lavorava riuscendo a farsi risarcire la somma di 40 mila euro e a diventare il primo lavoratore ad ottenere un risarcimento del genere.
E’ la singolare vicenda riportata da France Tv. Il dipendente parigino di una nota catena di profumeria francese ha denunciato la sua azienda in quanto, a suo modo di vedere, lo avrebbe portato a sviluppare la “sindrome da bore-out”. Si tratta di una sindrome che è l’esatto opposto del “burn out” in quanto mentre quest’ultima, a seguito di una eccessiva mole di lavoro, porta il dipendente ad essere sopraffatto dallo stress, invece, in questo caso, il dipendente a seguito della scarsa mole di lavoro, si sente sopraffatto dalla noia.
L’azienda, secondo il dipendente, dopo aver perso un cliente importante gli avrebbe assegnato per quattro anni compiti monotoni e per nulla stimolanti che lo avrebbero fatto sentire inutile al punto da deprimersi. Il dipendente, tuttavia, ha deciso di ribellarsi alla noia alla quale era stato relegato portando in tribunale l’azienda nella quale lavorava.
In aula i suoi legali hanno sostenuto la tesi che il loro assistito era affetto dalla “sindrome da bore-out”. Una sindrome nella quale il dipendente sarebbe precipitato proprio per il fatto di sentirsi inadeguato. La tesi dei difensori è stata accolta: il tribunale ha riconosciuto il nesso tra Bore out e depressione e l’azienda è stata costretta a risarcire il dipendente con 40 mila euro per i danni subiti dalla sindrome nella quale è incappato a seguito del noioso svilimento che avrebbe subito nel suo posto di lavoro.