Salute

La lettera. L’epopea sanitaria di un nisseno colpito da emorragia cerebrale

Redazione

La lettera. L’epopea sanitaria di un nisseno colpito da emorragia cerebrale

Sab, 16/11/2019 - 11:21

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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO.

Mi chiamo Giuseppe Pasqualetto, sono nato a Caltanissetta, dove risiedo, nel 1963. Il 13/10/2009 sono stato colpito da emorragia cerebrale al tronco (inoperabile): 3 estrema unzione, 2 tracheostomia, blocco renale, sindrome di Lyell, 682 gg. di ricovero (compresi 90 gg. in coma vegetativo). Ho bisogno sempre della fisioterapia. Sono stato portato, tramite gli operatori del 118, all’ospedale S. Elia di Caltanissetta indi, lo stesso pomeriggio, in elisoccorso, nel reparto rianimazione dell’ospedale Villa Sofia di Palermo fino al 29/01/2010 e lo stesso giorno, in eliambulanza, sono stato ricoverato al centro neurolesi Bonino/Pulejo di Messina fino al 13/10/2010, dal 14/01 allo 09/02/2012, dal 30/03 al 10/07/2013, proprio in questo lasso di tempo è mancata l’acqua, per qualche giorno, a Messina ed ho inviato una mail di protesta al Direttore generale di quel periodo del Bonino/Pulejo; vennero nella stanza, che mi era stata assegnata e dove soggiornavo, il Direttore scientifico, ed il Direttore sanitario, di allora,  mi fu chiesto il motivo della mia lamentela, risposi, con delicatezza e buona educazione: in un ospedale non può/deve mancare l’acqua, mica dovevo essere io a suggerirgli di comprare l’acqua o chiamare i Vigili del Fuoco; aggiunge lui: per adesso manca l’acqua ed è così, ed io, a sua volta rispondo: io con l’acqua fisiologica non mi lavo, lei se vuole accertarsi ulteriormente vada in bagno e verifichi. Risultato: non mi ricoverano più al centro neurolesi Bonino/Pulejo, perché nel 2014 avevo fatto richiesta di rientrare ma, l’allora dottore, addetto ai ricoveri, imbarazzato, ogni volta che lo chiamavo, telefonicamente, mi diceva oggi, domani, tant’è che ad oggi non mi ha chiamato nessuno, ho capito che erano delle scuse. Non ho niente contro i professionisti e le maestranze del Bonino/Pulejo, rimane un ottimo centro.

Come dicevo ho sempre bisogno della fisioterapia, i medici, e non io, mi hanno consigliato di fare terapia robotica ed idroterapia, che in Sicilia, purtroppo, non si effettua tranne, in maniera ridotta, la robotica, al centro neurolesi Bonino/Pulejo di Messina. A causa di ciò mi sono messo a cercare, tramite internet (perché sono un esperto), ed ho trovato al Sud una struttura adatta al mio caso, Gli Angeli di Padre Pio, ma per andarci ci vuole un’autorizzazione speciale da parte dell’azienda sanitaria dalla provincia di appartenenza, che normalmente NON AUTORIZZA. Era il 2016 mi sono informato ed ho preso un appuntamento (a causa della mia disabilità non ho più la patente di guida ed ogni volta che mi devo spostare devo chiedere cortesie a terze persone, al centro di San Giovanni Rotondo non posso andarci a pagamento perché prendo una pensione di, circa, 285 € al mese), tramite il CUP, con il fisiatra, che mi dice (in dialetto): lei dopo 15 anni cosa spera di migliorare? Rispondo seccato: intanto se ci vado sono cazzi miei, poi non sono 15 anni ma 7. Nel 2017 mi invitano a seguire lo stesso iter. un dottore mi dice: considerato che sarebbe la terza volta che richiede di andare a San Giovanni Rotondo, a Gli Angeli di Padre Pio, le dico no perché dobbiamo dare spazio ad altre persone; rispondo seccato, per la seconda volta: guardi dottore che ci sono stato una volta; lui aggiunge: lo deve dire a me? Rispondo, ad alta voce: e lei lo deve dire a me? Nel 2019, la richiesta è stata sempre un’odissea ma quest’anno è stato terribile. Alla fine di Gennaio 2019 sono andato dal responsabile dell’U.O.C. medicina fisica e riabilitazione di Caltanissetta, per richiedere l’autorizzazione a farmi ricoverare a San Giovanni Rotondo presso Gli Angeli di Padre Pio, sono andato, sempre con passaggio di terze persone ed il dottore addetto mi ha mandato da un altro dottore, facendo sempre la prenotazione al CUP, il 5 febbraio 2019 ho fatto la visita , il dottore  ha compilato il verbale dichiarando che avevo bisogno delle cure. Il 13 febbraio ho consegnato la richiesta, scritta, al protocollo dell’ASP2, con il numero 153. Mi hanno dato l’autorizzazione il 31/07/2019, dopo tante proteste, adducendo la responsabilità del ritardo alla mancanza di personale. Ho inviato diverse mail al Direttore generale dell’ASP 2, ma non mi ha MAI dato nessuna risposta. Dal 21/12/2015 al 28/01/2016, dal 24/02 al 31/03/2017, dallo 07/02 allo 05/03/2018 all’ospedale di Ribera (AG) fondazione “S. Maugeri”. Dal 26/04 al 26/05/2016, dal 28/09 al 28/10/2017, dal 12/09 al 10/10/2019 al centro riabilitazione “Gli Angeli di Padre Pio” di San Giovanni Rotondo (FG). Ho fatto pure richiesta di ricovero all’ospedale Oasi Maria SS di Troina (EN) ma, mi è stato risposto, possono soltanto ricoverarmi per esami diagnostici e non per riabilitazione perché è passato troppo tempo dall’evento.
Giuseppe Pasqualetto

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