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Elezioni a Caltanissetta, Giarratana: “Accordo retrobottega M5S-Lega per farmi perdere

Redazione

Elezioni a Caltanissetta, Giarratana: “Accordo retrobottega M5S-Lega per farmi perdere

Lun, 13/05/2019 - 14:09

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Durissimo sfogo dello sconfitto appoggiato dal centrodestra senza il Carroccio ‘Tradito da coalizione’

“C’era un accordo da retrobottega tra il M5S e la Lega di Salvini per farmi perdere. Non c’è stato un apparentamento tecnico ma palese, con messaggi e telefonate. Insomma, un accordo vero e proprio. Pur di fare perdere me, la Lega ha cercato di sostenere in tutti i modi grillini, alludendo a uno schema di governo nazionale. Una cretinata”. Michele Giarratana non è arrabbiato, ma deluso. E se la prende anche con i suoi stessi alleati, perché “molti candidati al Consiglio comunale della coalizione hanno chiesto i voti solo per loro e non per il sindaco”. Nonostante la nottata trascorsa ad aspettare i risultati elettorali, il candidato del centrodestra (senza la Lega) di Caltanissetta, è pimpante, seppure deluso. Al ballottaggio ha perso la sua battaglia contro l’avversario del M5S Roberto Gambino, eletto con il 58,85 per cento dei voti. Giarratana si è fermato al 41,15 per cento di preferenze. Anche se ad andare alle urne è stata meno ella metà dei cittadini aventi diritto. “Tra Lega e M5S c’era un accordo quasi palese, evidentissimo, con presenze di loro rappresentanti ai comizi del M5S. Mi fanno ridere”, dice in una intervista all’Adnkronos. Anche se tiene a specificare che “la Lega non è stata determinante, ma ha contribuito alla vittoria dei grillini. Però è chiaro il dato politico, hanno fatto un accordo da retrobottega che si lascia commentare da solo”. Del neo sindaco dice che è “un bravo ragazzo, una persona per bene”. “Gli ho mandato un messaggio stamattina presto, ma ancora non mi ha risposto forse perché non lo ha ancora visualizzato. Con lui c’è un rapporto eccezionale”. Tornando a parlare della sconfitta, Giarratana dice di avere fatto “una analisi”. Al primo turno l’ingegnere di Caltanissetta aveva perso per un soffio, aveva sfiorato la vittoria per “480 voti”. “Premesso che dovevamo chiudere la partita al primo turno, mancavano 480 voti. La partita non si è chiusa per colpa dei candidati della coalizione di centrodestra che hanno cercato i voti solo per se stessi non per il sindaco. E quindi, la partita andava chiusa lì, perché il progetto era chiaro, avevamo puntato molto sulle competenze”.

‘I grillini si giocavano tutto qui, sul piano della comunicazione ci hanno stritolato’ (AdnKronos) – “Ma queste cose non sono valse a nulla, al ballottaggio si è ripariti da zero – dice ancora Giarratana- Io pago lo scotto di alcune cose. Intanto i consiglieri non eletti sono spariti e ci siamo ritrovati in pochi a fare la campagna elettorale per il ballottaggio. Poi ci sono anche colpe mie personali, io ho un carattere duro. Alcuni dicono che sono arrogante, che non le manda a dire, ho un carattere spigoloso”. E poi dice che i grillini “hanno fatto un grandissimo investimento nella comunicazione”. “Il mio competitor aveva una squadra di persone che gli suggeriva cosa fare – dice – I grillini si sono giocate la partita della vita. Anche il presidente del consiglio, diversi ministri, loro hanno messo una bandierina qui. Loro si giocavano tutto. Sul piano della comunicazione ci hanno stritolato, hanno fatto degli investimenti cospicui”. E aggiunge: “Hanno cavalcato l’odio dei cittadini nisseni, rispetto a una persona come me forte hanno veicolato tutte le negatività su di me”. E’ stata “una campagna elettorale che si è giocata molto sul piano della comunicazione. Anzi, devo dire che abbiamo tenuto botta in maniera encombiabile”. Poi confida: “Avevo capito che c’era qualcosa che non andava negli ultimi dieci giorni, c’era distacco, mentre noi eravamo un po’ raccogliticci”. “Non è valso a nulla puntare sulla competenza, puntare su una squadra di assessori di primissima fascia con professionisti di primo piano, non vale niente sul piano della comunicazione. Puoi presentare in una giunta i migliori manager del mondo ma basta che una squadra si organizzi gettando un po’ di fango ed è fatta”, aggiunge. Preferisce non parlare del deputato leghista Alessandro Pagano, che secondo i rumors, seppure non in maniera ufficiale, avrebbe fatto campagna elettorale per il candidato grillino. “Non me ne frega niente di Pagano. E’ un finto buono. Lontano da me sia dal punto di vista politico che personale, ha utilizzato la Lega a suo uso e consumo”.

Su Micciche’ che vuole un polo moderato ‘Sono sue scelte personali’- E del leader di Forza Italia in Sicilia Gianfranco Miccichè, fautore di un accordo tra moderati, glissa e si limita a dire: “E’ stato leale con me, non ha interferito in nulla, io sono un candidato di Caltanissetta e non di Forza Italia o di Diventerà Bellissima. Ho la fortuna di avere il primo movimento entrato nella storia della nostra città che mi sostiene, abbiamo eletto tanti consiglieri comunali. E se avessimo vinto saremmo stati la prima forza in consiglio comunale”. Sull’accordo con i moderati dice: “Sono sue scelte personali che non mi interessano, possono essere giuste o sbagliate. Certamente il modello era vincente, innovativo, slegato, non abbiamo fatto l’accordo con la sinistra, non l’abbiamo fatto”. “Se vogliamo essere credibili nel rilancio di un’area politica a cui tanti fanno riferimento, dobbiamo puntare sulla qualità dei progetti e degli uomini, e noi avevamo lanciato questo progetto, che in effetti ha avuto un grande successo. Perché la metà dei nisseni lo ha votato. Poi le dinamiche dei ballottaggi si conoscono e ne abbiamo parlato. I grillini hanno giocato la partita della vita mettendo tutto sul tavolo, noi siamo rimasti spiazzati”. Ma è deluso: “Diciamo che mi hanno deluso i nisseni, che si lamentano sempre, e invece di guardare i programmi e guardare le persone che si spendevano hanno preferito dare un voto contro sulla base di aspetti che andrebbero psicanalizzati”. Sulla frase detta dopo la vittoria da Roberto Gambino secondo cui ha vinto con i “voti liberi dei nisseni”, Giarratana replica: “Sono slogan che ormai fanno ridere, slogan sterotipati buttati lì che appartengono a una cultura di sinistra, sono stupidate”. E aggiunge: “Se mio nonno avesse saputo che un ragazzo di Palermo diventasse sindaco di Caltanissetta si sarebbe rivoltato nella tomba, parlano di identità e pur di distruggere sono pronti a votare una persona che non è di Caltanissetta…”.

(AdnKronos – di Elvira Terranova)

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