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Reddito di cittadinanza anche a chi si mette in proprio

Redazione

Reddito di cittadinanza anche a chi si mette in proprio

Mar, 08/01/2019 - 11:06

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Previsto un assegno massimo di 4.680 euro. La platea dei beneficiari stimata in 1, 7 milioni di famiglie, riceveranno in media 400 euro al mese. L’Inps esaminerà i requisiti dei richiedenti: risposta in 5 giorni

Il governo approverà in consiglio dei ministri giovedì o al massimo la prossima settimana il decreto legge sulle pensioni con «quota 100» e sul «reddito di cittadinanza» (Rdc) per i poveri. Il testo ha bisogno ancora di qualche aggiustamento, in particolare sul Rdc. Ieri è circolata una nuova bozza della relazione tecnica dove le famiglie beneficiarie del sussidio sono stimate in 1,7 milioni, circa 300 mila in più rispetto alle precedenti previsioni, portando il totale degli individui coinvolti a 4,9 milioni (contro i 4,3 di prima). Ma poiché lo stanziamento è sempre lo stesso (6,1 miliardi di euro nel 2019), significa che l’importo medio per famiglia scenderebbe da circa 500 a meno di 400 euro al mese a famiglia per nove mesi (Rdc partirà infatti da aprile). La cifra si ottiene appunto dividendo 6,1 miliardi prima per 1,7 milioni di famiglie e poi per i 9 mesi. Se il calcolo si fa su 4,9 milioni di individui, si ottengono meno di 140 euro a testa. In ogni caso il sussidio verrà erogato per nucleo familiare, con una tessera prepagata. E la cifra molto spesso sarà bassa perché andrà ad integrare redditi già percepiti, fino appunto al tetto di 780 al mese per un single (fino a 1.330 euro per le famiglie più numerose).

Nella platea sono comprese 296 mila famiglie di over 65. Il che fa dire al vicepremier Luigi Di Maio: «Aumentiamo le pensioni minime a mezzo milione di italiani che vivono in condizioni di povertà». In pratica, dovrebbero ricevere la «pensione di cittadinanza», fino a un massimo di 780 euro al mese per un individuo che vive in affitto (1.032 euro per due componenti), circa un pensionato su dieci di quelli che hanno un reddito pensionistico inferiore a 780 euro al mese, che sono appunto 5 milioni in tutto.

Il reddito e la pensione di cittadinanza potranno essere erogati anche a famiglie che vivono in casa di proprietà (purché siano povere secondo gli altri requisiti) ma in questo caso dal sussidio vanno tolti 280 euro al mese per i percettori di Rdc e 150 euro al mese per i pensionati. Numerosi gli incentivi all’occupazione. Un’azienda che assume un titolare di Rdc tiene per sé fino a 18 mesi di sussidio. Un titolare che si mette in proprio prenderà l’assegno per altri sei mesi, fino a un massimo di 4.680 euro.

Ci sono però diversi aspetti critici nella bozza di decreto: l’Inps avrebbe solo 5 giorni per esaminare i requisiti dei richiedenti; i beneficiari del Rdc dovrebbero consultare «quotidianamente» la piattaforma che incrocia domanda e offerta di lavoro; la «scala di equivalenza» penalizza le famiglie più numerose; non si tiene conto del diverso potere d’acquisto tra le regioni del Nord del Centro e del Sud del Paese. Rispetto alla precedente bozza è stato intanto attenuato il punto delle offerte di lavoro «congrue»: quella su tutto il territorio italiano sarà ritenuta tale solo dopo 18 mesi, cioè in caso di rinnovo del Rdc. Nei primi 6 mesi invece sarà ritenuta valida un’offerta a non più di 100 chilometri da casa e nei successivi 12 entro i 250 chilometri. Se il beneficiario rifiuta più di due offerte di lavoro congrue, perde il Rdc. (di Enrico Marro, fonte corriere.it)

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